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COVID-19 – BENESSERE ABUSIVI A DOMICILIO PER CAPELLI E TRATTAMENTI ESTETICI

CORONAVIRUS-BENESSERE
Abusivi a domicilio per capelli e trattamenti estetici.

L’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte:
oltre 12mila imprese artigiane del benessere chiuse per Decreto mentre gli abusivi continuano a operare. Perdita economica per 89,7
milioni di euro per la chiusura di marzo, aprile e maggio
Procede il lockdown per acconciatori ed estetiste. Per potersi recare dal
proprio parrucchiere o in un centro estetico bisognerà attendere il primo
giugno.
Acconciatori ed estetisti sono stati tra i primi a chiedere la sospensione delle
proprie attività di fronte alla diffusione crescente del Coronavirus, lanciando un
preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri
collaboratori. Con il Decreto dello scorso 11 marzo, sono arrivati i provvedimenti
che hanno sancito la chiusura delle attività del benessere e dei servizi alla
persona, una chiusura che è stata prolungata con l’ultimo DPCM fino al
primo giugno.
Per questo Confartigianato, ha presentato al Governo una serie di proposte
operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura
dei saloni.
Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori
in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei servizi di
acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura,
manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 22mila addetti.
Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa
della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo,
aprile e maggio causerà alle imprese del Piemonte di acconciatura e di
estetica una perdita economica di 89,7 milioni di euro.
Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi
mettono a rischio il lavoro di 12.449 imprese artigiane del settore.
“La situazione per il settore benessere è pesantissima, saranno tante le attività che
non avranno più la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il
personale – affermano Enrico Frea e Stefania Baiolini, responsabili settore
acconciatura ed estetica di Confartigianato Piemonte – tutto questo è
drammatico e non possiamo permetterlo”. “In più, dobbiamo anche aggiungere il
proliferare dell’abusivismo, oltre al disagio crescente tra i cittadini che si sono
visti privare anche di questo piacere, utili al mantenimento di uno stato di
benessere psico-fisico”.
“La prospettiva di un altro mese di fermo obbligato non possiamo accettarla
passivamente, tantomeno in silenzio – concludono Frea e Baiolini – sicuramente
studieremo iniziative sia per manifestare al Governo il malessere del settore, sia
per formulare ulteriori azioni e iniziative che possano sbloccare la situazione,
inoltre chiederemo, in tempi brevi, un confronto con il Governo per avere
maggiori delucidazioni rispetto all’ultimo DPCM che ci penalizza fortemente”.
“Abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare
a svolgere queste attività-commenta Giorgio Felici, Presidente di
Confartigianato Piemonte-osservando scrupolosamente le indicazioni delle
autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia,
sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo,
ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
E ora rimaniamo sbalorditi dalla superficialità con cui il Governo mette in
quarantena per tre mesi l’intero settore del benessere”.