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EMERGENZA CORONAVIRUS DPCM 11 MARZO ANTENNISTI ELETTRONICI

A tutti i colleghi antennisti-elettronici figure determinanti per garantire al cittadino servizi essenziali

Caro collega,
riteniamo doveroso informare che con il DPCM della sera di mercoledì 11 marzo 2020 sono state
definite nell’allegato 1 le attività commerciali al dettaglio che possono rimanere aperte previa adozione
di adeguate misure di sicurezza sanitaria.
Scopo finale del decreto è limitare al massimo la circolazione delle persone per impedire al virus di
propagarsi tra la popolazione (il virus non ha gambe pertanto usa le nostre, se ci fermiamo si ferma
anche il virus).
Nell’elenco dell’allegato 1 sono presenti:
? Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le
telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.(codice ATECO 47.19.20)
? Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per telecomunicazione (ICT) in esercizi
specializzati (codice ATECO: 47.4)
La ragione della presenza di queste attività commerciali è comprensibilmente motivata dal fatto che le
persone obbligate a rimanere in casa hanno necessità di poter acquistare apparati elettronici per le
esigenze di:
– collegamenti per telelavoro
– collegamenti per i figli che devono seguire lezioni
– accesso all’informazione via tv (terrestre e satellitare)
– intrattenimento per alleggerire la tensione causata dalla segregazione forzata
– impianti allarme intrusione
– impianti videosorveglianza
Queste esigenze sono soddisfatte anche (soprattutto) attraverso gli impianti di comunicazione
elettronica come l’impianto d’antenna terrestre e satellitare, la rete domestica LAN (connessioni via
cavo) o WLAN (connessioni WiFi).
Quando capita che gli impianti non funzionano fioccano le richieste di intervento urgente.
La figura deputata alla installazione/manutenzione di tali impianti è il tecnico con i requisiti tecnico
professionali definiti nel DM 37/08, art. 1, comma 2, lettera b), cioè per gli impianti radiotelevisivi, le
antenne, gli impianti elettronici in genere.
Da tutto ciò deriva la necessità che le aziende artigiane che si occupano di tali servizi vengano
informate dettagliatamente per essere in condizione di poter intervenire senza il rischio di essere
oggetto di contagio e/o soggetti che trasmettono il contagio.
Serve pertanto una seria presa di coscienza da parte degli artigiani, sia che operino come ditta
individuale, sia che operino con la collaborazione di dipendenti.
Doveroso sottolineare che la situazione che stiamo vivendo NON HA PRECEDENTI pertanto
anche le indicazioni delle autorità sono soggette ad aggiornamenti che siete invitati a
consultare.

 
Suggerimenti per gli artigiani che svolgono attività di installazione e manutenzione

impianti di comunicazione elettronica
COME COMPORTARSI IN TEMPO DI CORONAVIRUS

 
Quando non sia possibile interrompere l’attività, sarebbe utile limitare al massimo le
uscite per interventi a domicilio ai soli casi in cui sia indispensabile intervenire per
ripristinare la funzionali di impianti come l’impianto d’antenna, l’impianto di rete
LAN e/o WLAN domestica, l’impianto allarme furto e/o videosorveglianza.
Quando si riceve una chiamata si consiglia di chiedere informazioni per stabilire se:
1. sia possibile guidare via telefono l’utente per rimediare al problema (in tal caso
procedere impartendo le istruzioni del caso)
2. Se non è possibile risolvere da remoto è importante chiedere:
a) descrizione del problema per capire se l’intervento deve avvenire:
– all’interno dalla unità immobiliare
– all’esterno (solaio, tetto, cantina, esterno edificio)
b) ci sono casi di persone contagiate e/o in quarantena?
c) ci sono casi di persone apparentemente “solo influenzate”?
d) non ci sono casi sospetti?
Nei casi in cui siano presenti casi di contagio è raccomandato evitare
l’intervento suggerendo di rivolgersi alle autorità che potranno fornire le istruzioni
operative per consentire, eventualmente, l’intervento.
Nel caso non vi siano né casi di contagio né casi sospetti e si decide di procedere
con l’intervento a domicilio perché non ci sono situazioni di rischio, è
fondamentale predisporre in ogni caso tutte le azioni finalizzate alla
sicurezza anti-contagio considerando le due possibilità:
1. il tecnico che interviene è un dipendente (ricordando che il datore di lavoro si
assume la responsabilità del rischio)
2. il tecnico che interviene è il titolare della ditta

 Nel primo caso può essere valutata la possibilità che al dipendente venga concessa
la forma di “lavoro agile” (lavoro agile: la possibilità quindi per il dipendente,
pubblico o privato, di lavorare in un luogo che non sia necessariamente l’azienda ed
eventualmente in orari flessibili. Si tratta di un approccio al lavoro dove ad
assumere rilievo è il raggiungimento dei risultati prefissati), rispettando in ogni caso
gli obblighi per il datore di lavoro di mettere a disposizione adeguati dispositivi di
protezione individuale chiedendo il rispetto delle raccomandazioni indicate dal
Ministero della Salute (di seguito allegate).
Nel secondo caso, anche il titolare dovrà preoccuparsi di adottare le stesse
misure volte a garantire la sicurezza anti-contagio. In ogni caso deve essere
evitata ogni leggerezza di comportamento (a volte il titolare tende ad essere
meno scrupoloso nel rispetto delle regole di sicurezza) per evitare rischi di contagio
per se ma anche per evitare che diventi sorgente di contagio per altri.
Ribadiamo la necessità di essere molto prudenti e di seguire attentamente
le prescrizioni (vengono aggiornate seguendo le indicazioni degli esperti
che stanno procedendo con le ricerche) che si trovano sul portale del
Ministero della Salute.

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