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CORONAVIRUS DEFINITE LINEE GUIDA SULLA SICUREZZA DEI CANTIERI EDILI

Coronavirus: definite linee guida sulla sicurezza nei cantieri edili Sono disponibili le linee guida per la sicurezza nei Cantieri con le quali le Parti sociali dell’edilizia forniscono indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti lavorativi delle imprese delle costruzioni, l’efficacia delle misure di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19. Il protocollo è stato condiviso ieri da ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ANCE, Cooperazione, CNA Costruzioni, CONFAPI-Aniem, FIAE Casartigiani, CLAAI, Fillea CGIL, FiIca CISL, Feneal UIL. Si tratta di specifici adempimenti per garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del comparto delle costruzioni, coerenti con il Protocollo sottoscritto dalle Parti Sociali Confederali del 14 marzo u.s e con il DPCM del 22 marzo 2020, che saranno validi fino al termine dell’emergenza Covid-19. Le linee guida illustrano dettagliatamente tutte le procedure che occorre seguire per garantire la sicurezza in un cantiere: le informazioni fornite da parte del datore di lavoro ai dipendenti, le modalità di ingresso in azienda, le precauzioni igieniche, le indicazioni per le imprese fornitrici e subappaltatrici, la pulizia e la sanificazione, la distanza di sicurezza e i dispositivi di protezione individuale, l’organizzazione aziendale, la gestione dell’entrata e dell’uscita dei dipendenti, la formazione, la gestione di una persona sintomatica. Nel documento vengono altresì presentate alcune situazioni ipotetiche con la corretta procedura da adottare. Ad esempio, nel caso in cui la lavorazione da eseguire in cantiere imponesse di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non fossero possibili altre soluzioni organizzative e non fossero disponibili, in numero sufficiente, mascherine e altri dispositivi di protezione individuale (guanti, occhiali, tute, cuffie, ecc..), le Parti raccomandano la sospensione delle lavorazioni. Resta fermo infatti l’obiettivo prioritario della tutela della salute delle maestranze e per le unità produttive e cantieri nei quali le prescrizioni indicate non potessero essere attuate, le Parti convengono il ricorso agli ammortizzatori sociali emanati dal Governo su tutto il territorio nazionale. Allo stesso modo, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, le imprese utilizzeranno gli strumenti normativi e contrattuali a disposizione. Data:   25/03/2020     Allegato Dimensione Linee guida cantieri

ODONTOTECNICI – REGOLAMENTO UE 2017\745 DISPOSITIVI MEDICI VICINO ALLA PROROGA

Regolamento UE su dispositivi medici: vicina la proroga dell’entrata in vigore   Ufficializzata dalla UE la volontà di posticipare l’entrata in vigore del nuovo Regolamento (UE) 2017/745 sui dispositivi medici   La Commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides ha ufficializzato ieri 25 marzo 2020 in una conferenza stampa l’intenzione della Commissione di presentare una proposta legislativa per posticipare l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2017/745 sui dispositivi medici, per consentire al sistema imprenditoriale europeo di focalizzarsi sul COVID-19.  Il Regolamento 745/2017 doveva abrogare definitivamente le Direttive europee in materia di dispositivi medici a partire dal 26 maggio 2020, ponendo pertanto fine al periodo transitorio di tre anni durante i quali le imprese del settore avrebbero dovuto adeguare i propri prodotti, processi produttivi e certificazioni alle nuove norme e regole di classificazione. A darne notizia è la Confartigianato odontotecnici che sottolinea come la Commissione abbia raccolto “le richieste della Categoria degli Odontotecnici che proprio nei giorni scorsi avevano chiesto un’azione a livello europeo mirata ad ottenere un rinvio della data di applicazione del Regolamento, fissata al prossimo 26 maggio 2020. “Siamo soddisfatti” dichiara il Presidente degli Odontotecnici di Confartigianato Gennaro Mordenti. “La nostra Associazione – spiega – aveva infatti messo in evidenza l’impatto dell’emergenza sanitaria e della conseguente situazione di stasi delle imprese del settore sull’attività di adeguamento nei tempi previsti agli adempimenti legati alla prossima entrata in vigore del Regolamento”.  Soddisfazione anche di UNIDI che da tempo indica che il periodo transitorio "di per sé già troppo corto se si pensa alle numerose criticità riscontrate dalle aziende – e messe più volte in evidenza dalle associazioni -, a causa dei ritardi nella costruzione di un impianto regolatorio adeguato e nell’adozione delle linee-guida necessarie ad una corretta interpretazione ed implementazione delle nuove disposizioni di legge". "L’emergenza COVID-19 -continua una nota UNIDI- non ha fatto altro che aggravare le criticità, spostando l’attenzione delle Istituzioni e dei Governi sul diffondersi del contagio da Coronavirus, adottando le misure necessarie per il suo contenimento. Misure che hanno coinvolto la popolazione e le Imprese, con un impatto notevole sui sistemi economici di tutti gli Stati Membri dell’UE. E’ pertanto inevitabile un posticipo dell’applicazione del Regolamento UE per diversi motivi messi in evidenza anche dalle maggiori federazioni dell’industria medicale europea, tra cui FIDE (Federation of European Dental Industries): Rischio di non disponibilità di dispositivi medici indispensabili nella lotta al COVID-19, a causa della scadenza di certificati MDD o di ritardi nella certificazione dei dispositivi in virtù delle nuove norme; Le restrizioni nazionali per gli spostamenti e gli obblighi di quarantena limitano o addiritturaimpediscono agli organismi notificati di svolgere il proprio lavoro in tempo utile. Ciò si traduce inevitabilmente in ritardi nell’emissione di nuovi certificati MDR e/o rinnovi di certificati MDD in scadenza; Le indagini cliniche risultano sospese in virtù della priorità assoluta riservata dalle organizzazioni sanitarie alla lotta contro il COVID-19. UNIDI che conclude la nota sottolineando la necessità di "una soluzione armonizzata al fine di assicurare la continuità nella cura dei pazienti, preservando l’uniformità sul mercato europeo. L’industria del settore dei dispositivi medici e UNIDI, attraverso la sua federazione di riferimento in Europa, supportano l’iniziativa della Commissione UE, nell’interesse di una corretta ed efficiente implementazione del MDR a beneficio della salute pubblica".