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Obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomi occasionali

Obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomi occasionali – Nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro L’Ispettorato Nazionale del Lavoro fornisce le prime indicazioni per effettuare la comunicazione preventiva dei lavoratori autonomi occasionali, ai sensi dell’articolo 13 del D.L. n. 146/2021 (c.d. Decreto Fisco – Lavoro). La nota, facendo seguito alle richieste di chiarimento di Confartigianato, fornisce in particolare indicazioni in merito alle tempistiche, alle modalità ed al contenuto della comunicazione. I committenti che, nelle more dell’emanazione delle istruzioni, non hanno potuto inviare la comunicazione preventiva possono effettuarla entro il 18 gennaio p.v. Nel fare seguito alla circolare confederale prot. n. 1786 del 23 dicembre 2021, Si informa che con la nota n. 29 dell’11 gennaio (v. allegato) l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, congiuntamente al Ministero del Lavoro, ha fornito le prime indicazioni in merito al nuovo obbligo di comunicazione preventiva per i lavoratori autonomi occasionali. Come noto, infatti, la legge n. 215/2021, di conversione del D.L. n. 146/2021 (c.d. Decreto Fisco – Lavoro), ha previsto che, a partire dal 21 dicembre 2021, l’avvio dell’attività dei suddetti lavoratori sia oggetto di preventiva comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio da parte del committente, mediante le modalità già previste per il lavoro intermittente, ossia SMS o posta elettronica. La nota dell’Ispettorato Nazionale contiene, pertanto, le istruzioni operative per l’assolvimento dell’obbligo, con particolare riguardo alle tempistiche, alle modalità ed al contenuto della comunicazione, profili sui quali Confartigianato aveva chiesto chiarimenti allo stesso Ispettorato. In merito all’ambito di applicazione delle nuove disposizioni, l’Ispettorato chiarisce, in primo luogo, che il nuovo obbligo di comunicazione: • si riferisce esclusivamente ai committenti che operano in qualità di imprenditori e che • interessa i lavoratori autonomi occasionali come definiti dall’art. 2222 c.c. (ossia coloro che compiono, verso un corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente). L’obbligo, inoltre, riguarda i rapporti avviati dopo il 21 dicembre 2021 (data di entrata in vigore della norma) o che siano ancora in corso alla data dell’11 gennaio 2022 (data di emanazione della nota). In merito alle tempistiche per la comunicazione, la nota consente di rimettere in termini tutti quei committenti che, sino alla emanazione delle istruzioni, non hanno potuto effettuare la comunicazione preventiva stante l’assenza di indicazioni al riguardo. Pertanto, per tutti i rapporti di lavoro in essere all’11 gennaio 2022, nonché per i rapporti iniziati a decorrere dal 21 dicembre 2021 e già cessati, la comunicazione andrà effettuata entro il 18 gennaio p.v. compreso. Resta fermo il regime ordinario per i rapporti avviati successivamente all’11 gennaio 2022 per i quali la comunicazione andrà effettuata prima dell’inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale, eventualmente risultante dalla lettera di incarico. Dal punto di vista delle modalità, la comunicazione deve essere effettuata mediante SMS o posta elettronica, secondo le specifiche regole previste per i lavoratori intermittenti dall’articolo 15, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015. Tuttavia, nelle more dell’aggiornamento da parte del Ministero del Lavoro degli applicativi online, l’obbligo andrà assolto attraverso l’invio di una e-mail agli specifici indirizzi messi a disposizione dei singoli Ispettorati territoriali ed il cui elenco è allegato alla stessa nota n. 29/2022. La comunicazione dovrà contenere i seguenti contenuti minimi: • dati del committente e del prestatore; • luogo della prestazione; • sintetica descrizione dell’attività; • data inizio prestazione e presumibile arco temporale entro il quale potrà considerarsi compiuta l’opera o il servizio (ad es. 1 giorno, una settimana, un mese). Nell’ipotesi in cui l’opera o il servizio non sia compiuto nell’arco temporale indicato sarà necessario effettuare una nuova comunicazione; • ammontare del compenso, qualora stabilito al momento dell’incarico. In assenza di tali contenuti minimi la comunicazione sarà considerata omessa. La nota chiarisce, inoltre, che una comunicazione già trasmessa potrà essere annullata o i dati indicati potranno essere modificati in qualunque momento antecedente all’inizio dell’attività del prestatore e che eventuali errori non sostanziali non si traducono in una omessa comunicazione. L’Ispettorato ricorda, infine, che in caso di violazione degli obblighi, si applica la sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione, senza possibilità di applicare la procedura di diffida.

DL COVID N. 1\2022 SETTORE BENESSERE

DL “COVID” N. 1/22 MISURE RELATIVE AL SETTORE BENESSERE L’8 gennaio u.s. è entrato in vigore il Decreto Legge in oggetto (allegato), che reca ulteriori misure di contenimento dell’epidemia Covid-19. Con riferimento alle misure di diretto interesse del settore benessere, il provvedimento estende l’impiego del green pass “base” (che si ottiene anche attraverso il tampone con risultato negativo) ai servizi alla persona; ne dovranno, pertanto essere in possesso i clienti che accederanno alle attività di acconciatura, estetica, trucco semipermanente, tatuaggio e piercing. Tale misura sarà in vigore dal 20 gennaio al 31 marzo 2022. Le verifiche del possesso del green pass “base” dovranno essere effettuate dai relativi titolari, gestori o responsabili. Si ricorda che invece per i centri benessere (anche per le attività all’aperto) e gli stabilimenti termali, l’obbligo di green pass “rafforzato” è stato già introdotto dal DL n. 221/2021 e dal DL n. 229/21 a partire dal 10 gennaio. Riguarda inoltre tutti gli operatori del settore benessere, come tutti gli altri lavoratori, la misura che prevede l’estensione del green pass rafforzato nei luoghi di lavoro per le persone over 50, che comporta per tali soggetti l’obbligo – a decorrere dal 15 febbraio – di accedere ai luoghi di lavoro solo previo possesso ed esibizione del c.d. green pass “rafforzato” (ottenibile dopo il vaccino o la guarigione). La verifica del green pass dovrà avvenire da parte dei datori di lavoro con le modalità già utilizzate in questi mesi, previste dal DPCM del 17 giugno 2021. Il controllo del green pass “rafforzato” dovrà essere effettuato anche nei confronti di coloro che svolgono – a qualsiasi titolo (quindi anche eventuali lavoratori autonomi, professionisti, lavoratori dipendenti di altre aziende, etc.) – attività lavorativa nei luoghi di lavoro privati. In tali casi il controllo sarà duplice e dovrà essere svolto anche dal datore di lavoro della struttura presso cui il soggetto sta svolgendo la propria attività lavorativa. I lavoratori privi di green pass “rafforzato” saranno considerati assenti ingiustificati, ma senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione del citato green pass e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento. Fino al 15 giugno 2022 il datore di lavoro, indipendentemente dalla dimensione occupazionale, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata potrà sospendere il lavoratore over 50 privo di green pass “rafforzato” per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione. La sospensione non dovrà essere superiore a dieci giorni lavorativi, rinnovabili fino al 15 giugno, e non dovrà comportare né conseguenze disciplinari né la perdita del posto di lavoro per il lavoratore sospeso. Per le violazioni dei suddetti obblighi si applicano le sanzioni già previste per il mancato rispetto delle disposizioni di contenimento del Covid (art 4 del DL n. 19/20). Si ricorda, infine, che per i lavoratori che non abbiano ancora compiuto il cinquantesimo anno di età l’accesso al luogo di lavoro continua ad essere consentito con il c.d. green pass “base” (ottenuto, cioè, in seguito anche a tampone negativo). Con riferimento a tali soggetti, il provvedimento estende a tutte le imprese (non più solo quelle con meno di 15 dipendenti) la possibilità di sospendere e sostituire, fino al 31 marzo 2022, e sempre per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi rinnovabili, il lavoratore privo di green pass “base”.