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DECRETO LEGGE – CURA ITALIA IN SINTESI

DECRETO LEGGE n. 18 del 17 marzo 2020 – CURA ITALIA. Carissime imprenditrici\tori come noto è stato pubblicato , in un’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale, il Decreto Legge che il Governo ha approvato nella giornata di lunedì (DL potenziamento del SSN e sostegno economico famiglie, lavoratori e imprese – COVID-19).     Il testo pubblicato   in Gazzetta Ufficiale in gran parte conferma quanto contenuto nelle bozze che erano circolate in questi giorni e rappresenta una prima, parziale risposta alle emergenze “più urgenti” e, come preannunciato dal Governo, sarà seguito da un altro decreto nel mese di aprile. Un primo elemento positivo è che, diversamente da quanto contenuto nelle prime ipotesi in circolazione, le misure previste dal decreto si applicano a tutto il territorio nazionale e a tutti i settori. Come abbiamo evidenziato in questi giorni le misure più urgenti sono relative alle scadenze fiscali, a quelle in materia previdenziale e contributiva, nonché alla liquidità delle imprese. In tal senso sono state recepite molte delle nostre sollecitazioni, a partire dalla sospensione e proroga di versamenti e adempimenti tributari e previdenziali. In questa direzione vanno la moratoria dei mutui in essere fino al 30 settembre 2020 e la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme in deroga di cassa integrazione per tutti i dipendenti. Così come è stata recepita la nostra richiesta di una norma a carattere generale di sospensione di tutti gli adempimenti amministrativi che sono stati prorogati al 30 giugno 2020 (dal MUD che sarebbe scaduto il 30 aprile a tutti i certificati, permessi, concessioni, autorizzazioni in scadenza). In allegato una SINTESI dei CONTENUTI di INTERESSE CONFEDERALE e RELATIVO IMPATTO  clicca qui 

DECRETO CURA ITALIA – TRASPORTI

DECRETO ‘CURA ITALIA’, CONFARTIGIANATO TRASPORTI: DAL GOVERNO E MINISTRA DE MICHELI ATTENZIONE PER L’AUTOTRASPORTO MA MANCANO LE CISTERNETE ED IL RINVIO DELLA DICHIARAZIONE DI CAPACITA' FINANZARIA E DELLE FLESSIBILITA' SUI TEMPI DI GUIDA E’ stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 17 marzo 2020 n. 18 cd. ‘Cura Italia’, con cui il Governo ha varato importanti misure a sostegno degli autotrasportatori, che stanno compiendo un sacrificio straordinario ed essenziale per tutto il Paese. Dopo le rassicuranti parole pronunciate al termine del Consiglio dei Ministri dal Ministro dell’Economia Gualtieri, il Governo ha previsto nel Decreto misure per il mondo del trasporto utili al mantenimento della liquidità aziendale per affrontare e contenere nell’immediato gli effetti derivanti dalla diffusione del coronavirus. Alcune previsioni di carattere generale sono estese a tutte le categorie d’impresa (per cui si può consultare la nota confederale di dettaglio) ed altre specifiche inerenti l’attività delle migliaia di imprese di autotrasporto e logistica come segue. NORME A SOSTEGNO DEL COMPARTO TRASPORTI E DELL’AUTOTRASPORTO SOSPENSIONE VERSAMENTI DI RITENUTE, CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI, PREMI ASSICURATIVI OBBLIGATORI Recependo le richieste avanzate da Confartigianato Trasporti, grazie all’intervento decisivo della Ministra Paola De Micheli, il testo entrato in Consiglio dei Ministri è stato modificato facendo rientrare anche le imprese di trasporto merci nella disposizione che consente la sospensione fino al 30 aprile dei versamenti delle ritenute da lavoro dipendente ed assimilati, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi Inail. Le imprese procederanno ad operare le ritenute ai propri dipendenti, ma non dovranno provvedere al versamento delle stesse che verrà effettuato entro il 31 maggio 2020 in un’unica soluzione o con una rateizzazione in 5 rate mensili. SOSPENSIONE ADEMPIMENTI TRIBUTARI Sono sospesi, inoltre, gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti, che scadono entro il 31 maggio 2020. Tali adempimenti sospesi vanno eseguiti entro il 30 giugno 2020. PROROGA REVISIONI VEICOLI Viene autorizzata fino al 31 ottobre la circolazione dei veicoli che devono essere sottoposti entro il 31 luglio alle attività di visita e prova o alle attività di revisione come previste dal Codice della Strada. PROROGHE VALIDITA’ PATENTI E CERTIFICATI Proroga fino al 15 giugno della validità dei certificati, degli attestati e dei permessi autorizzativi concessi in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020. Proroga fino al 31 agosto della validità dei documenti di identità e di riconoscimento comprese le patenti di guida e le patenti marittime. Sempre in ambito Trasporti il Decreto dispone su: Tassa di Ancoraggio, Canoni portuali e Diritti Doganali Viene previsto l’esonero dalla tassa di ancoraggio – comunque ristorata dall’Autorità di sistema portuale – fino al 30 aprile prossimo, la sospensione dei canoni relativi alle operazioni e concessioni portuali fino al 31 luglio e il differimento del pagamento dei diritti doganali per alcune categorie di operatori professionali. Attività Capitanerie di Porto Vengono stanziati 2 milioni e 964mila euro di risorse straordinarie per il potenziamento delle attività delle Capitanerie di Porto in relazione all’emergenza COVID19. Autoservizi pubblici non di linea Per i soggetti che svolgono autoservizi di trasporto pubblico non di linea, previsti contributi per dotare i veicoli di paratie divisorie atte a separare il posto guida dai sedili riservati alla clientela. A tal fine è istituito un apposito fondo di 2 milioni di euro per l’anno 2020. Esprime un commento positivo il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani: “Abbiamo riscontrato la giusta attenzione del Governo per le nostre imprese in questo primo decreto. Sappiamo per certo che la Ministra De Micheli si è spesa per il settore ed ha voluto che fossero estese anche alle imprese di autotrasporto le misure che consentono la sospensione di tutti i versamenti, a conferma delle misure concordate con la categoria di cui sono stati riconosciuti il grande valore e l’utilità per l’economia e la vita sociale dell’intero Paese. “Sarà necessario continuare a monitorare gli sviluppi della crisi ed adottare nei prossimi decreti misure concrete per sostenere la crescita e la competitività del trasporto merci, a partire dalla sospensione di norme che introducono nuova burocrazia e costi come gli adempimenti per le cisternette, rimasta fuori dal decreto ‘Cura Italia’.  Ed infine serve maggior flessibilità per far rientrare i veicoli nelle aziende, data la carenza di servizi sulle strade ed autostrade, come pure la proroga del rinnovo annuale della Capacità Finanziaria.    

EMERGENZA CORONAVIRUS – DPCM 11 MARZO MARMISTI

Pubblichiamo una nota pervenuta al ns. Presidente regionale Marmisti e proveniente dal Coordinatore Nazionale Radoani, per tramite del Presidente Nazionale Marmisti.  " Sentito il parere dell'ufficio legislativo confederale riteniamo che l'attività di marmista sia una tipica attività di produzione, generalmente svolta in forma artigiana. A livello di Classificazione Ateco è inquadrabile con il codice 23.7 TAGLIO, MODELLATURA E FINITURA DI PIETRE, rientrante nella macrocategoria C "Attività manifatturiere". Tale attività, pertanto, non rientra tra quelle oggetto delle restrizioni introdotte dal DPCM 11 marzo 2020, che riguardano in particolare il commercio, i servizi alla persona e la somministrazione di alimenti. Pertanto il marmista che si reca al domicilio del cliente si sposta per evidenti ragioni di lavoro, motivazione prevista dal decreto citato. Si ritiene, inoltre, che non spetti al marmista indagare le motivazioni della richiesta del cliente, similmente a quanto è previsto per le attività ricettive. Queste ultime, infatti, possono rimanere aperte, nonostante gli spostamenti per motivi turistici siano vietati. Sul punto le FAQ del Governo chiariscono che non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento dei propri clienti (ad esempio per necessità). Ad ogni modo si ricorda che il marmista è tenuto al rispetto delle norme di sicurezza previste dal DPCM per tutte le attività produttive, in primis il rispetto della distanza interpersonale "  

CONFARTINAGIATO DONA 20 VENTILATORI POLMONARI PRESSOMETRICI

CONFARTIGIANATO DONA 20 VENTILATORI POLMONARI PRESSOMETRICI  Confartigianato e ANCoS, l’Associazione del Sistema Confartigianato che si occupa di progetti solidali, mettono a disposizione delle strutture ospedaliere italiane impegnate in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti da coronavirus, 20 Ventilatori Polmonari Pressometrici. I primi sei respiratori saranno consegnati entro il fine settimana in Lombardia: tre verranno donati all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e altri tre all’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Nei giorni a seguire le apparecchiature saranno consegnate agli altri ospedali maggiormente congestionati e in difficoltà per la carenza della strumentazione indispensabile alla cura dei pazienti. Con questa iniziativa gli artigiani di Confartigianato fanno un gesto concreto di aiuto alle situazioni più drammatiche con la caratteristica che li contraddistingue: fatti e non parole. “Vogliamo offrire un contributo concreto alla battaglia che tutto il Paese sta combattendo contro il virus, a cominciare dalle strutture sanitarie che sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza. Siamo convinti che facendo tutti la nostra parte, uniti, responsabili e solidali al fianco delle persone e degli imprenditori, potremo superare l’emergenza sanitaria e costruire le condizioni della ripresa economica”. “In questo drammatico momento – dice Italo Macori, Presidente di ANCoS Confartigianato – abbiamo sentito il dovere di aiutare il personale medico e infermieristico che senza sosta sta lavorando per garantire assistenza ai malati. Mai come ora sentiamo forte il richiamo alla solidarietà, per la quale ci adoperiamo da sempre: ogni gesto che serva a salvare vite umane noi lo faremo , nei limiti delle nostre possibilità”.

DECRETO – CURA ITALIA- TESTO DEL DECRETO

DERCRETO CURA ITALIA Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legge ‘Cura-Italia’ con le misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Il Governo – ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei Ministri – è vicino alle imprese, ai professionisti, alle famiglie, alle donne e agli uomini, ai giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra”. Secondo il Presidente del Consiglio si tratta di una manovra ‘poderosa’, da 25 miliardi ma che ne attiverà 350 secondo le stime del Ministro dell’Economia Gualtieri. Il quale ha spiegato che ‘c’è un capitolo molto corposo di 10 miliardi di sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del Coronavirus’. 3 miliardi sono per autonomi e professionisti. Risorse per quasi 3,5 miliardi per sanità e protezione civile. ‘Abbiamo deciso di utilizzare tutto l’indebitamento netto’, ha spiegato il Ministro Gualtieri. “Con questo decreto, forte e deciso nei numeri delle misure – ha aggiunto il Presidente Conte – non esauriamo il nostro compito per quanto riguarda gli interventi in campo economico. Siamo consapevoli che questo decreto non basterà ma voglio dire ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie che oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani”. In attesa del testo ufficiale, il Decreto, dà una prima risposta a quanto sollecitato da Confartigianato che aveva chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile, il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile, la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020, la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti.  Confartigianato apprezza il fatto che gli interventi siano estesi a tutti i settori e a tutti i territori. In particolare, i versamenti di tributi e contributi che erano in scadenza lunedì 16 marzo per ora sono prorogati e potranno essere pagati entro il 31 maggio in unica soluzione o in 5 rate a partire dal 1 giugno. Gli adempimenti che scadono tra l’8 marzo e il 31 maggio sono prorogati. Resta aperto il problema della miriade di adempimenti nei confronti della Pubblica Amministrazione che, secondo la Confederazione, dovrebbero essere prorogati non singolarmente, ma con una norma “ombrello”. Quanto ai mutui sembrano prorogati al 30 settembre, non revocabili fino al 30 settembre, e sospesi i rimborsi delle rate fino al 30 settembre. Per i nuovi prestiti il Fondo Centrale di Garanzia darà copertura di garanzia all’80%  (90% se controgaranzia) per importi fino a 1 milione e mezzo. La regolarità nei pagamenti non sarà preso in considerazione nella valutazione. Infine la cassa integrazione opererà per tutti settori con specifica causale Coronavirus. “Riconosciamo che non è poco – commenta Confartigianato – ma moltissimo resta da fare, a partire dal rinvio dei versamenti del 16 aprile perchè è facile prevedere che a quella data saremo ancora in grave stato di necessità” L’obiettivo del decreto è garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con l’emergenza sanitaria. Il primo passo in questa direzione prevede che tutti i versamenti fiscali e contributivi in scadenza oggi 16 marzo siano sospesi per tutti i contribuenti. L’appuntamento è rinviato a venerdì 20 marzo. Faranno eccezione, però, imprese, autonomi e professionisti che sono sotto i 2 milioni di ricavi. Per loro l’appuntamento alla cassa per saldare le ritenute, l’Iva annuale e mensile, nonché i contributi previdenziali e quelli Inail è rinviato al 31 maggio. Con pagamento in unica soluzione o comunque rateizzabile in 5 rate. Il decreto rinvia poi al 30 giugno anche tutti gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che ricadono dall’8 marzo al 31 maggio 2020. È il caso, ad esempio, della dichiarazione annuale Iva. Restano esclusi dal rinvio le comunicazioni dei dati relativi al 730 precompilato come quelle degli oneri detraibili in scadenza il 31 marzo. Al contempo il Governo mette sul piatto quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle “micro” fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si rafforza anche il fondo di integrazione salariale (il Fis), un altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa, rivisitato dalla riforma del 2015. Sempre sul fronte ammortizzatori, un’altra novità riguarda la cassa integrazione ordinaria: viene introdotta una causale unica speciale, «emergenza Covid-19», per assicurare la semplificazione delle procedure d’accesso. Mentre ai lavoratori autonomi sarà riconosciuta una indennità di 600 euro per il mese di marzo. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro. Solo per micro e piccole medie imprese, arriva una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020. Quanto invece alle imprese più grandi, Cdp (Cassa depositi e prestiti) garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus Per scaricare il testo clicca qui  Per scaricare la relazione tecnica clicca qui 

DECRETO -CURA ITALIA- AIUTI PER LE FAMIGLIE

DECRETO -CURA ITALIA-  AIUTI PER LE FAMIGLIE : CONGEDO PARENTALE, VOUCHER BABY SITTER, LEGGE 104 CONGEDO PARENTALE Il decreto introduce  congedi parentali straordinari di 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarannno pari al 50% della retribuzione. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni, nessun limite di età  in caso di figli disabili. VOUCHER BABY SITTER In alternativa, voucher baby sitter da 600 euro  per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni (nessun limite di età  in caso di figli disabili)  a casa da scuola per l’emergenza.  LEGGE 104 Per quel che riguarda i permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni

DECRETO -CURA ITALIA- INDENNITA’ LAVORO AUTONOMO

INDENNITA'  È riconosciuta un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo in favore dei liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e dei lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Viene riconosciuta l' indennità di 600 euro per il mese di marzo oltre  a  professionisti e collaboratori  anche stagionali e lavoratori del turismo e delle terme, nonché dell’agricoltura e dello spettacolo.  La medesima indennità è riconosciuta ai co.co.co. che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche. L’indennità di cui al presente articolo è erogata dall’Inps che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa stabilito.    

DECRETO – CURA ITALIA- SPESE DI SANIFICAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO

DECRETO -CURA ITALIA – SPESE PER SANIFICAZIONE E LA SICUREZZA SUL LAVORO Stanziati 50 milioni da distribuire alle imprese per l’acquisto di guanti e mascherine. I fondi saranno trasferiti dall’Inail a Invitalia entro il 30 aprile. Previsto anche un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute dalle imprese per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino a un massimo di 20mila euro.  Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

COSA FACCIO DOPO LA SCUOLA ? IL PANIFICATORE

PANIFICATORE ATTIVITÀ / MANSIONI Il panificatore produce pane (di farina bianca, segale, integrale), dolci da consumare freschi o da conservare, prodotti di piccola panetteria nonché prodotti tipici. Il processo di preparazione del pane si articola essenzialmente in tre fasi: preparazione dell’impasto, modellatura dell’impasto, cottura delle pagnotte. Per la preparazione dell’impasto tutti gli ingredienti vanno pesati seconda la ricetta, impastati nell’impastatrice, trattati e a seconda del prodotto lasciati riposare per un certo periodo di tempo. Per dare forma all’impasto si utilizzano apposite macchine o le mani. Durante la cottura è necessario controllare il calore e il procedimento della cottura. Infine il prodotto viene tolto dal forno e in certi casi farcito. Tra le attività correnti rientra l’accurata pulizia del forno e delle macchine. Questo mestiere si svolge per lo più in piccoli gruppi e in ambienti molto caldi. L’orario di lavoro inizia il mattino molto presto e termina all’incirca verso mezzogiorno. ATTITUDINI, CONOSCENZE, FIGURE AFFINI Attitudini Buona salute (il fornaio lavora essenzialmente stando in piedi, assenza di allergie e asma), abilità manuali, gusto e olfatto sviluppati, disponibilità ad alzarsi al mattino presto e a lavorare in gruppo, attitudine al lavoro pratico-artigianale Figure professionali affini Pasticciere/a, pizzaiolo/a, cuoco/a, tecnico/a alimentarista Nozioni e abilità richieste Il processo produttivo in genere. La conoscenza delle farine; La lievitazione; I tipi di pane. Le tecniche di lavorazione: della sfoglia dolce, della sfoglia salata e della pasta frolla. Regole di refrigerazione, congelamento e interruzione della lievitazione. Nozioni sulla formazione e modellatura dei prodotti della panificazione. Regole di funzionamento dei forni, degli impianti di refrigerazione e congelamento, nonché delle macchine e attrezzature Utilizzando le macchine al panificatore spetta soprattutto il controllo delle varie operazioni. Se l’operazione invece è eseguita manualmente, viene richiesta velocità e abilità. Conoscenza delle normative d’igiene, del sistema di autocontrollo (HACCP) e della certificazione di qualità. Nozioni di marketing, amministrazione e gestione d’impresa, tecniche di vendita PERCORSO FORMATIVO Le Regioni possono istituire appositi corsi di formazione o riconoscere quelli organizzati da associazioni di categoria ed enti privati. Apprendistato di 1° livello per la qualifica o il diploma In alcune regioni è previsto l’apprendistato per la qualifica o il diploma con durata dai 3 ai 4 anni a seconda dei cicli scolastici. Apprendistato professionalizzante Per giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni o 17 con qualifica professionale conseguita ai sensi del ddl 225/2006. Il contratto di apprendistato ha una durata massima di mesi 60. ATTIVITÀ PROFESSIONALE Settore privato Panifici, pasticcerie, alberghi, industria dolciaria, ecc. Attività in proprio Per poter avviare l’attività non è richiesta obbligatoriamente alcuna attestazione relativa ad una formazione professionale conseguita. L’apertura di un nuovo esercizio di panificio è soggetta alla presentazione di apposita Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune nonché l’iscrizione all’albo delle Imprese artigiane tenuto dalla Camera di Commercio ove ha sede l’impresa.  

DECRETO -CURA ITALIA- FONDO DI ULTIMA ISTANZA

DECRETO  -CURA ITALIA –  FONDO DI ULTIMA ISTANZA   Viene istituito un "fondo per il reddito di ultima istanza", finanziato con 200 milioni. Consiste in una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Sarà il ministero del Lavoro a definire successivamente i criteri.