Confartigianato Biella - Via Galimberti 22 - 13900 BIELLA - Tel : 015-8551711 / 8551710 - Fax : 015-8551722 - Email: biella@biella.confartigianato.it

COVID-19 – BENESSERE ABUSIVI A DOMICILIO PER CAPELLI E TRATTAMENTI ESTETICI

CORONAVIRUS-BENESSERE Abusivi a domicilio per capelli e trattamenti estetici. L’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte: oltre 12mila imprese artigiane del benessere chiuse per Decreto mentre gli abusivi continuano a operare. Perdita economica per 89,7 milioni di euro per la chiusura di marzo, aprile e maggio Procede il lockdown per acconciatori ed estetiste. Per potersi recare dal proprio parrucchiere o in un centro estetico bisognerà attendere il primo giugno. Acconciatori ed estetisti sono stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del Coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori. Con il Decreto dello scorso 11 marzo, sono arrivati i provvedimenti che hanno sancito la chiusura delle attività del benessere e dei servizi alla persona, una chiusura che è stata prolungata con l’ultimo DPCM fino al primo giugno. Per questo Confartigianato, ha presentato al Governo una serie di proposte operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura dei saloni. Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 22mila addetti. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese del Piemonte di acconciatura e di estetica una perdita economica di 89,7 milioni di euro. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 12.449 imprese artigiane del settore. “La situazione per il settore benessere è pesantissima, saranno tante le attività che non avranno più la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale – affermano Enrico Frea e Stefania Baiolini, responsabili settore acconciatura ed estetica di Confartigianato Piemonte – tutto questo è drammatico e non possiamo permetterlo”. “In più, dobbiamo anche aggiungere il proliferare dell’abusivismo, oltre al disagio crescente tra i cittadini che si sono visti privare anche di questo piacere, utili al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico”. “La prospettiva di un altro mese di fermo obbligato non possiamo accettarla passivamente, tantomeno in silenzio – concludono Frea e Baiolini – sicuramente studieremo iniziative sia per manifestare al Governo il malessere del settore, sia per formulare ulteriori azioni e iniziative che possano sbloccare la situazione, inoltre chiederemo, in tempi brevi, un confronto con il Governo per avere maggiori delucidazioni rispetto all’ultimo DPCM che ci penalizza fortemente”. “Abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività-commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte-osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora rimaniamo sbalorditi dalla superficialità con cui il Governo mette in quarantena per tre mesi l’intero settore del benessere”.

FASE2- RIPARTIRE IN SICUREZZA LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO PER LE ATTIVITA’ DI ACCONCIATURA E DI ESTETICA

Confartigianato, in collaborazione con il Gruppo Netweek, ha dato il via alla campagna di comunicazione #Ripartiamo per spiegare come le attività artigiane sono pronte per aprire, garantendo la sicurezza dei cittadini. La Confederazione ha realizzato una serie di video da 2 minuti nei quali sono illustrate le misure adottate dagli imprenditori. Pubblichiamo i primi due video che riguardano le attività di acconciatura e di estetica.   Scarica il video sulle attività di acconciatura Scarica il video sulle attività di estetica

CORONAVIRUS ? IL SETTORE FOTOGRAFIA IL GRANDE PENALIZZATO

Il settore della fotografia è, per la natura dei servizi erogati, tra quelli maggiormente penalizzati dalle misure di contenimento al contagio da Covid-19 imposte dal Governo. I fotografi, infatti, a dispetto dell’opportunità di poter continuare ad esercitare l’attività, hanno visto – di fatto – un crollo delle commesse pressocchè totale a causa dell’annullamento delle cerimonie, degli eventi fieristici, dell’attività di promozione pubblicitaria da parte delle aziende, fino ad arrivare ai piccoli servizi, ad esempio le foto-tessera o i ritratti, la cui richiesta è stata praticamente azzerata a fronte dell’impossibilità da parte della clientela di recarsi presso gli studi fotografici. Il risultato è che sebbene “aperte” queste imprese di fatto si ritrovano chiuse e a zero fatturato, ma devono continuare a sostenere i costi fissi e – proprio in quanto “aperte” – non sono state ricomprese nelle misure di sostegno previste dal Governo per le attività sospese. Peraltro, contrariamente alle attività che vedranno una ripresa – seppur lenta – con il graduale riavvio della mobilità sociale, per la fotografia si prospetta un intero anno di black-out a causa del rinvio al prossimo anno di tutti gli eventi di aggregazione quali matrimoni, battesimi, comunioni ma anche di quei servizi legati alla promozione turistica del territorio, alle sfilate di moda, al lancio di nuove collezioni ed agli altri eventi a carattere stagionale, che non potranno essere recuperati. Purtroppo, alcune misure varate dal Governo in favore delle imprese in questo difficile momento di emergenza sanitaria, si sono rivelate per certi versi inique e penalizzanti nei confronti di alcune categorie, un esempio per tutti riguarda la classificazione catastale degli immobili nei quali vengono svolte le attività, che impedisce a gran parte delle imprese di poter fruire del credito di imposta sugli affitti. “Il governo, ora che la fase di estrema emergenza è passata – afferma il Presidente di Confartigianato Fotografi Maurizio Besana – dovrebbe concentrarsi seriamente sulla sopravvivenza delle imprese ed adottare provvedimenti equi che non creino confusione e che supportino tutte le categorie professionali, consentendo alle stesse di restare, seppure a prezzo di grandi sacrifici, sul mercato. La nostra categoria, poi, dovrebbe essere guardata con la stessa attenzione riservata al settore del turismo, considerato il grande penalizzato da questa crisi, perché strettamente collegato ad esso, la ridotta mobilità che ha comportato l’annullamento delle prenotazioni di hotel e strutture ricettive, ha provocato la cancellazione dalle nostre agende di tutti gli eventi, rinviati a data da destinarsi”. E’ evidente che – a fronte di un tessuto imprenditoriale iperparcellizato come quello italiano – non è facile mettere a punto norme che contemplino ogni singola specificità e ragionare per codici attività certo non aiuta, il settore della fotografia ne è la dimostrazione. Molti e costanti sono stati gli appelli di Confartigianato in questi mesi, rivolti a gran voce alla politica affinchè si intervenga in modo importante, veloce e senza discriminazioni, incrementando i provvedimenti già adottati sul piano fiscale e contributivo ed individuando misure in grado di corrispondere ai fabbisogni di liquidità immediata, indispensabile alla tenuta del tessuto imprenditoriale del nostro Paese.