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REGIONE PIEMONTE- BANDO LINEA A – RINNOVO DEI VEICOLI COMMERCIALI N1 N2 N3 M1 M2 M3 CON ROTTAMAZIONE

PUBBLICATO IL NUOVO BANDO CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE Con la D.G.R. n. 12-1668 del 17/7/2020 pubblicata sul BURP del 23/07 u.s. (scaricabile dal link sottostante), la Regione Piemonte, in collaborazione con Unioncamere Piemonte, ha stanziato contributi a fondo perduto per un ammontare complessivo di 5.63 mln euro a beneficio delle Micro PMI aventi almeno una sede operativa attiva in Piemonte, valide su tre linee: LINEA A: RINNOVO DEI VEICOLI COMMERCIALI N1 N2 N3 – M1 M2 M3 CON ROTTAMAZIONE   LINEA A: bando per la sostituzione di veicoli aziendali inquinanti; il nuovo bando sostituisce quello precedentemente pubblicato. Di seguito si riportano le principali modifiche:   1.  Acquisto (leasing) di veicoli commerciali nuovi (omologati e da immatricolare per la 1^ volta in Italia) categoria M1, M2, M3 – N1, N2, N3;   2.  max dieci domande per altrettanti veicoli per ciascuna azienda;   3.  contributo proporzionale alla massa a pieno carico e tipologia motorizzazione veicolo acquistato, con successiva rottamazione del veicolo obsoleto sostituito;   4.  dotazione finanziaria 2.063.289 euro;   5.  scadenza del bando 31/12/2020 su tre finestre con presentazione domande entro 31 agosto, 30 settembre, 30 novembre 2020; FINALITA’ L’intervento è sempre finalizzato a supportare le micro, piccole e medie imprese, aventi unità locale operativa in Piemonte in un percorso di innovazione con lo scopo di incentivare la rottamazione di un veicolo commerciale aziendale,  (N1, N2, N3 – M1, M2, M3), con altro analogo provvisto di motorizzazione meno inquinante ANCHE DIESEL Euro 6D; BENEFICIARI Micro, Piccole e Medie Imprese (denominate nel seguito MPMI) aventi unità locale operativa attiva in Piemonte. INTERVENTI AMMISSIBILI l’acquisto di veicoli commerciali nuovi delle categorie M e N (*vedi legenda ex art.47 nuovo C.D.S.), utilizzati per il trasporto in conto proprio, c/terzi (max 40% costo acquisto), elettrico puro, ibrido (benzina/elettrico solo Full Hybrid o Hybrid Plug In3), metano esclusivo e GPL esclusivo, GNL esclusivo, Euro6 Dtemp (benzina/metano e benzina/gpl),Euro6D diesel, con successiva rottamazione di un veicolo commerciale N1, N2, N3 – M1, M2, M3 per il trasporto in conto proprio benzina, GPL, metano, ibridi benzina (benzina/metano o benzina/GPL) fino ad euro 3/III incluso, diesel fino ad euro 5/V incluso. La data di acquisto rilevabile dalla fattura e la data di immatricolazione devono essere successive al 30 novembre 2019 (obbligo di sconto 12% su prezzo listino base per veicoli acquistati dopo pubblicazione bando). N.B.: ciascuna impresa può presentare fino a 10 (dieci) domande di contributo a valere sul Bando, a fronte di altrettanti veicoli commerciali rottamati. PRESENTAZIONE DOMANDE Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 09.00 del 31 luglio 2020 fino alle ore 16.00 del 30 novembre 2020 (tre finestre). La procedura è esclusivamente telematica tramite UNIONCAMERE accedendo al sito. FINESTRE PRESENTAZIONE DOMANDE: SCADENZA 31 AGOSTO – 30 SETTEMBRE – 30 NOVEMBRE 2020 Per profilarsi e compilare le domande di cui al bando utilizzate il seguente link (in corso di aggiornamento): http://www.pie.camcom.it/Page/t04/view_html?idp=1487 Per l’invio telematico è necessario essere registrati ai servizi di consultazione e invio pratiche di Telemaco secondo le procedure disponibili all'indirizzo: www.registroimprese.it Per maggiori informazioni potete rivolgervi ai nostri uffici al numero 015 8551710. * LEGENDA (art. 47, comma 2, lettera c) del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo Codice della Strada”): categoria N: veicoli a motore destinati al trasporto di merci, aventi almeno quattro ruote; categoria N1: veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t; categoria N2: veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t; categoria N3: veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 12 t; categoria M: veicoli a motore destinati al trasporto di persone ed aventi almeno quattro ruote; categoria M1: veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente; categoria M2: veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 t; categoria M3: veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima superiore a 5 t; PER SCARICARE IL BANDO CLICCA QUI 

INTERNAZIONALIZZAZIONE MADE IN ITALY- ESTENSIONE AI PAESI UE DEL FONDO 3914\81 SIMEST

Estensione ai paesi dell’Unione Europea dell’operatività del fondo 394/81 di SIMEST Vi informiamo che a seguito della presentazione al Governo del “Piano Straordinario Made in Italy per superare l’emergenza sanitaria” in cui chiedevamo interventi dedicati alle micro e piccole imprese per favorire l’export, abbiamo ottenuto l’importante risultato di far estendere l’operatività del Fondo 394/81 di SIMEST anche alle operazioni nei paesi UE e quindi anche all’Italia. Come già sapete, il decreto rilancio ha disposto una serie di misure di potenziamento dei finanziamenti agevolati che SIMEST – società che con SACE costituisce il Polo dell’Export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP – offre alle imprese a valere sul Fondo 394, che per il 2020 avrà una dotazione di 600 milioni, cui si aggiungono 300 milioni per le quote di finanziamento a fondo perduto fino al 40%. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale martedì 28 luglio del Decreto 11 giugno 2020, che modifica il D.L. 6 settembre 2016, viene estesa l’operatività del fondo 394/81 ai Paesi membri della UE. In questo modo i finanziamenti agevolati, integrati da una quota a fondo perduto fino al 40%, potranno essere richiesti entro il 31 dicembre 2020 anche per la partecipazione alle manifestazioni fieristiche internazionali che si svolgono in Italia. Vi segnaliamo che potranno essere contabilizzate tra le spese ammissibili tutti i costi inerenti la partecipazione alle fiere come area espositiva, allestimento, comunicazione e marketing, campagne pubblicitarie collegate alla manifestazione, spedizione campionario, vitto e alloggio e partecipazione alla piattaforma digitale. Per poter usufruire del finanziamento agevolato e del fondo perduto è necessario sottoporre la richiesta tramite l’apposito portale Simest a partire dal 6 agosto. Per eventuali ulteriori approfondimenti contattateci allo 015 8551710

CONTRIBUTO PER AZIENDE CON SEDE NEI COMUNI COLPITI DA EVENTI CALAMITOSI

Contributo a fondo perduto DL Rilancio per aziende con sede in Comuni colpiti da eventi calamitosi Con circolare del 21/7/2020, l’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti su come accedere ai contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio. La novità riguarda le aziende con sede nei Comuni colpiti da eventi calamitosi, che potranno accedere al bonus di € 1.000 (che diventano 2.000 per le società) anche se non hanno avuto un calo di fatturato maggiore del 33% rispetto al 2019. Possono fare domanda entro il 13 agosto tutte le imprese che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza. Le condizioni per accedere al contributo sono le seguenti: L’impresa deve avere il domicilio fiscale o la sede operativa in uno dei Comuni colpiti da eventi calamitosi a far data dall’insorgenza dell’evento stesso. Vi rientrano quindi i Comuni della Regione Piemonte colpiti dagli eventi meteorologici verificatisi nel novembre 2019, individuati con Ordinanza Commissariale del Presidente della Regione n. 1/A18.000/615-622, del 17 gennaio 2020, dove potrete verificare l' elenco dei comuni del Biellese rientranti nel contributo  Il fatturato 2019 deve risultare inferiore a 5 milioni di euro. Non aver ricevuto dall' agenzia dell' entrate il contributo a fondo perduto calcolato sul decremento di fatturato  Considerata l’imminente scadenza del termine ultimo di invio delle istanze di contributo, fissata come per il 13 agosto 2020, invitiamo tutte le aziende che non hanno servizi presso la nostra associazione a contattare il proprio consulente fiscale; per quelle che usufruiscono dei nostri servizi di gestione contabile i nostri consulenti hanno provveduto ad  inoltrata la richiesta. Per maggiori informazioni contattaci 015 8551710  

RIPRESA VERSAMENTI CONTRIBUTIVI SEGUITO DELLA SOSPENSIONE COVID 19

Ripresa versamenti contributivi a seguito sospensione per Covid- 19. Istruzioni Inps Facendo riferimento alle precedenti informative in ordine alla sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali ai sensi dei vari decreti legge succedutisi in materia (su cui si veda anche la nota n. 665 del 18 maggio u.s.), si informa che l’Inps con il messaggio n. 2871 del 20 luglio 2020 che si allega ha fornito le istruzioni operative. Con particolare riferimento agli artigiani e commercianti (punto 2.2 del messaggio) l’Istituto ha precisato che i soggetti interessati dalla sospensione dovranno comunque inoltrare una apposita domanda di sospensione, valida anche come istanza di rateizzazione, sul sito dell’Istituto seguendo il percorso indicato (punto 2.2 e 2.4). Si conferma che il termine di presentazione della domanda è lo stesso indicato per la ripresa dei versamenti, 16 settembre p.v. (e questo anche se il versamento sarà fatto in una unica soluzione). A tal riguardo l’Istituto ha predisposto un’apposita codeline che è visualizzabile nel Cassetto previdenziale Artigiani e Commercianti alla sezione Posizione assicurativa – Dilazioni: Mod. F24 Covid19, dove è possibile scaricare anche il relativo modello precompilato, ai fini del versamento in un’unica soluzione ovvero rateizzato. Da contatti con la competente Direzione Centrale Entrate si precisa comunque che, peraltro solo ai fini del versamento in un’unica soluzione, è possibile utilizzare anche la codeline del modello F24 relativo alla rata di maggio. Per sacricare le istruzioni clicca qui 

DECRETO RILANCIO, MISURE DI SOSTEGNO PER IL SETTORE TESSILE , DELLA MODA E DEGLI ACCESSORI

Art. 38-bis "Misure di sostegno all'industria del tessile, della moda e degli accessori" e Art. 48-bis "Concessione di un credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda e degli accessori" del Decreto Rilancio. Segnaliamo che il testo della Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 contiene due misure indirizzate al comparto Moda. L’Art. 38-bis prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, nel limite di 5 milioni di euro per l’anno 2020 per sostenere, a livello nazionale, le imprese del tessile, della moda e degli accessori con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione ed allo scopo di promuovere i giovani talenti dei medesimi settori che valorizzano prodotti Made in Italy di alto contenuto artistico e creativo. Le modalità di presentazione delle domande di erogazione dei contributi, i criteri per la selezione delle stesse, le spese ammissibili, le modalità di erogazione dei contributi, le modalità di verifica, di controllo e di rendicontazione delle spese nonché le cause di decadenza e di revoca dei medesimi contributi sono stabilite con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34. L’Art.48-bis, relativo alle rimanenze finali di magazzino nei settori contraddistinti da stagionalità e obsolescenza dei prodotti, riconosce ai soggetti esercenti attività d’impresa operanti nell’industria tessile e della moda, della produzione calzaturiera e della pelletteria (settore tessile, moda e accessori), un contributo nella forma di credito d’imposta nella misura del 30 % del valore delle rimanenze finali di magazzino eccedente la media del medesimo valore registrato nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso alla data di entrata in vigore del DPCM del 9 marzo 2020. 2 Il credito d’imposta, riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 45 milioni di euro è destinato ai soggetti con bilancio certificato, poiché i controlli sono svolti sulla base dei bilanci. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di collegio sindacale devono avvalersi di una certificazione della consistenza delle rimanenze di magazzino, rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti. Il credito d’imposta è inoltre utilizzabile esclusivamente in compensazione, nel periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della Legge di conversione del Decreto, ossia 19 luglio 2020. I criteri per la corretta individuazione dei settori economici in cui operano i soggetti beneficiari del credito d’imposta, le modalità e i criteri di attuazione del presente articolo, anche al fine del rispetto del limite di spesa sono stabiliti con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro Dell’economia e delle Finanze. Gli strumenti, per quanto valutati positivi ed in linea con alcune delle richieste di Confartigianato Moda, non sono tuttavia sufficienti a sostenere le imprese – siano esse start-up o già strutturate – ad affrontare la ripartenza post-COVID, non considerano il grave danno economico costituito dalle scorte di magazzino, anche in considerazione delle valutazioni relative agli ISA ed accrescono gli oneri amministrativi ed economici delle imprese. Sarà nostra cura tenerVi informati una volta pubblicati i Decreti attuativi. Per scaricare gli art. 38 bis e 48 bis clicca qui

DECRETO RILANCIO: CULTURA E TURISMO

Decreto Rilancio: misure introdotte per cultura e turismo Di seguito segnaliamo le misure previste in materia di cultura e turismo dal “Decreto Rilancio” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 8 luglio 2020. – Esenzione IRAP. L’articolo 24 stabilisce che non è dovuto il versamento del saldo dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, fermo restando il versamento dell’acconto dovuto per il medesimo periodo di imposta, per le aziende che fatturano meno di 250 milioni di euro. La misura riguarda anche il settore della cultura. – Credito d’imposta per l’affitto (art. 28). Ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto, spetta un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. La misura riguarda anche teatri, cinema, associazioni e fondazioni culturali, come specificato dal MiBACT lo scorso 14 maggio. – Cassa integrazione in deroga (art. 68). I datori di lavoro che nell’anno 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID- 19, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19”, per una durata massima di nove settimane per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020, incrementate di ulteriori cinque settimane nel medesimo periodo per i soli datori di lavoro che abbiano interamente fruito il periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di nove settimane. Per i datori di lavoro dei settori turismo, fiere e congressi, parchi divertimento, spettacolo dal vivo e sale cinematografiche, è possibile usufruire delle quattro settimane di cui sopra anche per periodi decorrenti antecedentemente al 1° settembre 2020 a condizione che i soggetti abbiano interamente fruito il periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di quattordici settimane. – 600 euro per i lavoratori dello spettacolo. L’art. 84 stabilisce che l’indennità di 600 euro mensili è riconosciuta anche per i mesi di aprile e maggio ai lavoratori intermittenti, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020; ai lavoratori intermittenti iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo, che non beneficiano del trattamento di integrazione salariale. – Credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione. L’articolo 125 stabilisce che, al fine di favorire l’adozione di misure dirette a contenere e contrastare la diffusione del Covid-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, nonché alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale a condizione che siano in possesso del codice identificativo, spetta un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020. – Contributo per l’educazione musicale (art. 105-ter). Alle famiglie con Isee inferiore ai 30mila euro è riconosciuto un contributo fino a 200 euro per le spese sostenute per la frequenza delle lezioni di musica dei figli minori di anni sedici già iscritti alla data del 23 febbraio 2020 a scuole di musica iscritte nei relativi registri regionali nonché per la frequenza di cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una pubblica amministrazione. Per questi contributi è previsto un fondo da 10 milioni di euro. – Bonus vacanze (art. 176). Per il 2020 è riconosciuto alle famiglie con Isee inferiore ai 40mila euro un bonus per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive, dagli agriturismi e dai bed &breakfast in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale per l’esercizio dell’attività turistico ricettiva. Il bonus è di 150 euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, per 300 da quelli composti da due persone, fino a 500 per gli altri. Il bonus è sottoposto a queste condizioni: le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast; il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale; il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator. Il credito è fruibile all’80% come sconto sul corrispettivo dovuto e al 20% come detrazione d’imposta. – Esenzioni dell’IMU per il settore turistico (art. 177). Per l’anno 2020 non è dovuta la prima rata IMU per immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali; immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e immobili degli agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività; immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni. Inoltre, viene istituito un fondo da 76,55 milioni di euro per il ristoro dei comuni a fronti delle minori entrate derivanti dall’esenzione IMU. – Fondo turismo. L’art. 178 istituisce un fondo turismo presso il MiBACT da 50 milioni di euro per l’anno 2020. Il fondo è finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio … Leggi tutto

IV RAPPORTO SULL’ IMPRENDITORIA FEMMINILE 2020

IV RAPPORTO SULL’IMPRENDITORIALITÀ FEMMINILE  : UN IMPRESA SU 5 è AL FEMMINILE    Lunedì 27 luglio presentato da Union Camere il IV RAPPORTO SULL' IMPRENDITORIA FEMMINILE 2020 Resilienti, tenaci, pronte anche più degli uomini a mettersi in gioco. E’ la foto del milione e 340mila imprese guidate da donne, che emerge dal IV Rapporto sull’imprenditoria femminile, realizzato da Unioncamere. Queste imprese, che sono il 22% del totale, negli ultimi 5 anni sono cresciute a un ritmo molto più intenso di quelle maschili: +2,9% contro +0,3%. In valori assoluti l’aumento delle imprese femminili è stato più del triplo rispetto a quello delle imprese maschili: +38.080 contro +12.704. In pratica, le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia, pari a +50.784 unità. Anche se ancora fortemente concentrate nei settori più tradizionali, le imprese di donne stanno crescendo soprattutto in settori più innovativi e con una intensità maggiore delle imprese maschili. E’ il caso delle Attività professionali scientifiche e tecniche (+17,4% contro +9,3% di quelle maschili) e dell’Informatica e telecomunicazioni (+9,1%,contro il +8,9% delle maschili). Lazio (+7,1%), Campania (+5,4%), Calabria (+5,3%), Trentino (+5%), Sicilia (+4,9%), Lombardia (+4%) e Sardegna (+3,8%) le regioni in cui le aziende al femminile aumentano oltre la media. In termini di incidenza territoriale, sul totale delle imprese, al vertice della classifica si incontrano tuttavia tre regioni del Mezzogiorno (Molise, Basilicata e Abruzzo), seguite dall’Umbria, dalla Sicilia e dalla Val d’Aosta. Di fronte al Covid, però, molte aspiranti imprenditrici devono aver ritenuto opportuno fermarsi e attendere un momento più propizio. Tra aprile e giugno, infatti, le iscrizioni di nuove aziende guidate da donne sono oltre 10mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019. Questo calo, pari al -42,3%, è superiore a quello registrato dalle attività maschili (-35,2%). Anche per effetto di questo rallentamento delle iscrizioni, sul quale ha inciso il lockdown, a fine giugno l’universo delle imprese femminili conta quasi 5mila unità in meno rispetto allo scorso anno.  Nelle regioni del Centro-Nord si registra la riduzione più consistente del numero di nuove imprese femminili (-47,0%). Il Mezzogiorno si “ferma” invece al -34,1%. In valori assoluti, le iscrizioni rallentano soprattutto in Lombardia (-1.776), Lazio (-1.222), Campania (-965), Piemonte (-913), Toscana (-911), Emilia-Romagna (-789), Veneto (-732). Il forte calo delle iscrizioni rischia anche di rallentare quel processo di rinnovamento che si sta realizzando in questi anni nelle generazioni più giovani. Un rinnovamento che emerge con chiarezza dall’indagine di Unioncamere realizzata su un campione di 2mila imprese di uomini e di donne, contenuta nel IV Rapporto sull’imprenditoria femminile. I dati, raccolti a ridosso dello scoppio della pandemia, analizzano la risposta di genere all’interno del mondo delle imprese giovanili di fronte ad alcuni temi chiave della competitività e mostrano come le difficoltà innescate dal Covid 19 possano colpire maggiormente il mondo dell’impresa femminile, più sensibile al ciclo economico di quello maschile (il 21% delle imprese femminili ritiene di essere più esposto all’andamento negativo dell’economia contro il 18% degli imprenditori). Infatti, le giovani donne d’impresa hanno una minore propensione all’innovazione rispetto ai coetanei uomini (il 56% delle imprese giovanili femminili ha introdotto innovazioni nella propria attività contro il 59% imprese giovanili maschili); investono meno nelle tecnologie digitali di Industria 4.0 (19% contro il 25% delle imprese giovanili maschili); sono meno internazionalizzate (il 9% contro il 13%); hanno un rapporto difficile con il credito (il 46% delle imprese femminili di under 35 si finanzia con capitale proprio o della famiglia). Inoltre, solo il 20% delle imprese di giovani donne ricorre in misura notevole al credito bancario e, tra tutte le imprese under 35 che lo richiedono, sono più le giovani imprese femminili, rispetto a quelle maschili, a lamentarsi di non aver visto Per ulteriori informazioni: 348.9025607-331.6098963 accolta la richiesta o di averla vista soddisfatta solo in parte dalle istituzioni bancarie (8% vs 4%). Questi elementi di fragilità peraltro si inquadrano all’interno di un sistema di “buona” giovane impresa che condivide, in misura spesso più diffusa dei colleghi uomini, una serie di valori fondanti. L’impresa giovanile femminile, infatti, è più attenta all’ambiente, guidata soprattutto dall’etica e dalla responsabilità sociale: la quota delle giovani imprese rosa che investono nel green mosse dalla consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico è superiore a quella dei giovani imprenditori maschili (31% vs 26%). L’attenzione al welfare aziendale è decisamente elevata tra le giovani imprese femminili, che, ad esempio, offrono maggiori possibilità di smart working ai propri dipendenti (50% tra le femminili contro il 43% di quelle maschili); hanno adottato in misura maggiore iniziative volte a sostenere la salute e il benessere dei propri lavoratori (72% contro 67%) e sono più propense a sviluppare ulteriormente attività di welfare aziendale nei prossimi tre anni (69% contro 60%). Le giovani imprenditrici, la cui spinta a fare impresa deriva in misura maggiore rispetto agli uomini dal desiderio di valorizzare le proprie competenze ed esperienze professionali (24% contro 21%), danno lavoro di più ai laureati (41% contro 38%) e intessono rapporti più stretti e frequenti con la comunità territoriale (il numero medio di stakeholder con i quali l’impresa giovanile femminile intrattiene rapporti è pari a 3,81, contro 3,58 dei coetanei uomini).  PER SCARICARE IL RAPPORTO CLICCA QUI

CONFARTIGIANATO ANAP, CONVENZIONE CON MAICO

CONVENZIONE CON MAICO  Comunichiamo che Confartigianato ANAP ha stipulato una convenzione con Maico (azienda leader nella produzione di protesi acustiche) che a partire dal primo agosto del corrente anno consentirà ai soci di usufruire di importanti sconti e di una serie di servizi gratuiti. In particolare la convenzione, previa presentazione della tessera associativa, prevede quanto segue: – sconto del 30% sull’acquisto degli apparecchi acustici Maico; – prova gratuita dell’udito nei Centri otoacustici Maico, oppure direttamente a domicilio; – consulenza qualificata su apparecchi, certificato di buon funzionamento delle protesi acustiche necessario per il rinnovo della patente, informazioni sul regime di assistenza tramite azienda sanitaria; – regolazione degli apparecchi e ripristino protesico gratuiti; – servizio gratuito di video-assistenza via applicazione “ApparecchiAcustici” o via telefonica (800 322 229). Siamo a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti allo 015 8551710