TAKE AWAY E RISTORAZIONE D’ ASPORTO CONSENTITI DAL 4 MAGGIO
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COVID-19 – Ottenuta proroga termini per sostituzione stagionale pneumatici dal Ministero dei Trasporti. Vi informiamo che il Ministero dei Trasporti, accogliendo le nostre richieste, con circolare prot. n. 12047 diramata in data odierna, ha disposto la proroga dei termini al 15 giugno 2020 per la sostituzione degli pneumatici invernali/estivi. In allegato la circolare ministeriale.
Il settore della fotografia è, per la natura dei servizi erogati, tra quelli maggiormente penalizzati dalle misure di contenimento al contagio da Covid-19 imposte dal Governo. I fotografi, infatti, a dispetto dell’opportunità di poter continuare ad esercitare l’attività, hanno visto – di fatto – un crollo delle commesse pressocchè totale a causa dell’annullamento delle cerimonie, degli eventi fieristici, dell’attività di promozione pubblicitaria da parte delle aziende, fino ad arrivare ai piccoli servizi, ad esempio le foto-tessera o i ritratti, la cui richiesta è stata praticamente azzerata a fronte dell’impossibilità da parte della clientela di recarsi presso gli studi fotografici. Il risultato è che sebbene “aperte” queste imprese di fatto si ritrovano chiuse e a zero fatturato, ma devono continuare a sostenere i costi fissi e – proprio in quanto “aperte” – non sono state ricomprese nelle misure di sostegno previste dal Governo per le attività sospese. Peraltro, contrariamente alle attività che vedranno una ripresa – seppur lenta – con il graduale riavvio della mobilità sociale, per la fotografia si prospetta un intero anno di black-out a causa del rinvio al prossimo anno di tutti gli eventi di aggregazione quali matrimoni, battesimi, comunioni ma anche di quei servizi legati alla promozione turistica del territorio, alle sfilate di moda, al lancio di nuove collezioni ed agli altri eventi a carattere stagionale, che non potranno essere recuperati. Purtroppo, alcune misure varate dal Governo in favore delle imprese in questo difficile momento di emergenza sanitaria, si sono rivelate per certi versi inique e penalizzanti nei confronti di alcune categorie, un esempio per tutti riguarda la classificazione catastale degli immobili nei quali vengono svolte le attività, che impedisce a gran parte delle imprese di poter fruire del credito di imposta sugli affitti. “Il governo, ora che la fase di estrema emergenza è passata – afferma il Presidente di Confartigianato Fotografi Maurizio Besana – dovrebbe concentrarsi seriamente sulla sopravvivenza delle imprese ed adottare provvedimenti equi che non creino confusione e che supportino tutte le categorie professionali, consentendo alle stesse di restare, seppure a prezzo di grandi sacrifici, sul mercato. La nostra categoria, poi, dovrebbe essere guardata con la stessa attenzione riservata al settore del turismo, considerato il grande penalizzato da questa crisi, perché strettamente collegato ad esso, la ridotta mobilità che ha comportato l’annullamento delle prenotazioni di hotel e strutture ricettive, ha provocato la cancellazione dalle nostre agende di tutti gli eventi, rinviati a data da destinarsi”. E’ evidente che – a fronte di un tessuto imprenditoriale iperparcellizato come quello italiano – non è facile mettere a punto norme che contemplino ogni singola specificità e ragionare per codici attività certo non aiuta, il settore della fotografia ne è la dimostrazione. Molti e costanti sono stati gli appelli di Confartigianato in questi mesi, rivolti a gran voce alla politica affinchè si intervenga in modo importante, veloce e senza discriminazioni, incrementando i provvedimenti già adottati sul piano fiscale e contributivo ed individuando misure in grado di corrispondere ai fabbisogni di liquidità immediata, indispensabile alla tenuta del tessuto imprenditoriale del nostro Paese.
Confartigianato, in collaborazione con il Gruppo Netweek, ha dato il via alla campagna di comunicazione #Ripartiamo per spiegare come le attività artigiane sono pronte per aprire, garantendo la sicurezza dei cittadini. La Confederazione ha realizzato una serie di video da 2 minuti nei quali sono illustrate le misure adottate dagli imprenditori. Pubblichiamo i primi due video che riguardano le attività di acconciatura e di estetica. Scarica il video sulle attività di acconciatura Scarica il video sulle attività di estetica
CORONAVIRUS-BENESSERE Abusivi a domicilio per capelli e trattamenti estetici. L’allarme di Confartigianato Imprese Piemonte: oltre 12mila imprese artigiane del benessere chiuse per Decreto mentre gli abusivi continuano a operare. Perdita economica per 89,7 milioni di euro per la chiusura di marzo, aprile e maggio Procede il lockdown per acconciatori ed estetiste. Per potersi recare dal proprio parrucchiere o in un centro estetico bisognerà attendere il primo giugno. Acconciatori ed estetisti sono stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del Coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori. Con il Decreto dello scorso 11 marzo, sono arrivati i provvedimenti che hanno sancito la chiusura delle attività del benessere e dei servizi alla persona, una chiusura che è stata prolungata con l’ultimo DPCM fino al primo giugno. Per questo Confartigianato, ha presentato al Governo una serie di proposte operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura dei saloni. Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 22mila addetti. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese del Piemonte di acconciatura e di estetica una perdita economica di 89,7 milioni di euro. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 12.449 imprese artigiane del settore. “La situazione per il settore benessere è pesantissima, saranno tante le attività che non avranno più la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale – affermano Enrico Frea e Stefania Baiolini, responsabili settore acconciatura ed estetica di Confartigianato Piemonte – tutto questo è drammatico e non possiamo permetterlo”. “In più, dobbiamo anche aggiungere il proliferare dell’abusivismo, oltre al disagio crescente tra i cittadini che si sono visti privare anche di questo piacere, utili al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico”. “La prospettiva di un altro mese di fermo obbligato non possiamo accettarla passivamente, tantomeno in silenzio – concludono Frea e Baiolini – sicuramente studieremo iniziative sia per manifestare al Governo il malessere del settore, sia per formulare ulteriori azioni e iniziative che possano sbloccare la situazione, inoltre chiederemo, in tempi brevi, un confronto con il Governo per avere maggiori delucidazioni rispetto all’ultimo DPCM che ci penalizza fortemente”. “Abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività-commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte-osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora rimaniamo sbalorditi dalla superficialità con cui il Governo mette in quarantena per tre mesi l’intero settore del benessere”.
Carissima associata carissimo associato, siamo di comunicarvi che Confartigianato ha lanciato il primo di una serie di webinar gratuiti per accompagnare gli imprenditori associati fuori dall'emergenza #coronavirus. Il primo appuntamento è stato dedicato alle modalità per la corretta #sanificazione e #disinfezione dei laboratori odontotecnici. PER VEDERE IL WEBINAR clicca qui
Incomprensibile e inaccettabile. Così il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli definisce la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici. “Con senso di responsabilità – sostiene Fumagalli – abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora non accettiamo che le attenzioni del Governo siano rivolte ad altri settori e si limitino ad una incomprensibile dilazione per la ripresa nostre attività, con tutto il rispetto per i musei che non scappano, che non possono essere fruiti dagli stranieri e che non rischiano il fallimento. Del resto, al 1° giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo”. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.
CORONAVIRUS, TRASPORTI: DPCM 26 APRILE 2020 – DAL 4 MAGGIO AVVIO ALLA FASE 2 Confartigianato Trasporti comunica che è stato presentato ieri sera in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm 26 aprile 2020) che prevede nuove disposizioni che si applicano a partire dal prossimo 4 maggio e fino al 17 maggio compreso, avviando così la Fase 2 nella gestione dell’emergenza dovuta al Covid-19. Il Dpcm, nel confermare le attuali motivazioni utili agli spostamenti all’interno della Regione in cui ci si trova, specifica che rimangono vietati ancora gli spostamenti intra-regionali se non per i motivi già attualmente validi. Tuttavia, il nuovo decreto permette il rientro presso il proprio domicilio o residenza in ogni caso. Nel complesso delle nuove disposizioni, (si ricorda che sin dal Dpcm 9 marzo 2020 non è prevista alcuna restrizione o limitazione per le attività di trasporto merci), l’avvio della Fase 2 specifica alcune previsioni che hanno effetti anche sulle imprese di trasporto e logistica, come di seguito dettagliato: ART. 1 (Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale) Lettera k) prevede che sono sospesi i corsi professionali e le attività formative svolte da enti pubblici anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma restando la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Lettera v) prevede che sono sospesi gli esami di idoneità di cui all’art 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285; Lettera bb) prevede che sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali. Lettera ff) prevede che il Presidente della Regione dispone la programmazione del sevizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti. Per le medesime finalità il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto adottato di concerto con il Ministro della Salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da COVID-19, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonché ai vettori ed agli armatori; ART. 2 (Misure di contenimento del contagio per lo svolgimento in sicurezza delle attività produttive industriali e commerciali) In tema di riaperture di aziende e industrie, il Dpcm permette il ritorno al lavoro per i settori manifatturiero ed edile, insieme a tutte quelle attività all’ingrosso ad essi correlati. Al comma 6) viene specificato che tutte le attività non sospese devono rispettare le regole vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, contenute nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 tra Governo, Confartigianato e le altre parti sociali, nonché il Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto e logistica (Linee guida) sottoscritto tra il Ministro Infrastrutture e Trasporti, Confartigianato Trasporti e le altre principali organizzazioni datoriali e sindacali di settore in data 20 marzo 2020. Si evidenzia che la mancata attuazione dei richiamati Protocolli, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Il comma 7 prevede che le imprese, le cui attività dovessero essere sospese per effetto delle modifiche di cui all’allegato 3, ovvero per qualunque altra causa, completano le attività necessarie alla sospensione, compresa la spedizione della merce in giacenza, entro il termine di tre giorni dall’adozione del decreto di modifica o comunque dal provvedimento che determina la sospensione. Il comma 8 prevede che per le attività produttive sospese è ammesso, previa comunicazione al Prefetto, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione. E’ consentita, previa comunicazione al Prefetto, la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture. ART. 3 (Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale) Il Comma 1 lettera d) prevede che i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 4 anche presso gli esercizi commerciali. ART. 4 (Disposizioni in materia di ingresso in Italia) – ART. 5 (Transiti e soggiorni di breve durata in Italia) Come già sancito nei precedenti provvedimenti, viene specificato che le prescrizioni dettate per chiunque intende fare ingresso nel territorio nazionale tramite trasporto di linea aereo, marittimo, lacuale ferroviario, terrestre non si applicano: – all’equipaggio di mezzi di trasporto; – al personale viaggiante appartenente ad imprese aventi sede legale in Italia. ART. 10 (Disposizioni finali) Comma 2 prevede che si continuano ad applicare le misure di contenimento più restrittive adottate dalle Regioni, anche d’intesa con il Ministro della salute, relativamente a specifiche aree del territorio regionale. Decreto pcm 26 aprile 2020
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020 . RIAPERTURA AZIENDE L' inizio del graduale ritorno all’attività produttiva è previsto dal 4 maggio con la riapertura delle attività manufatturiere, commercio all’ingrosso, edilizia e cantieri. Dal 18 maggio, riapriranno anche i negozi al dettaglio con tutte le accortezze del caso. Infine, dal 1° giugno 2020, dovrebbero ripartire anche bar e ristoranti, parrucchiere ed estetisti. Nel testo dell' ’allegato 3 del Dpcm 26 aprile 2020, sono contenuti tutti i codici Ateco delle aziende con indicate le date di riapertura Le aziende dovranno, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, attenersi scrupolosamente al Protocollo INAIL . SPOSTAMENTI In merito allo spostamento delle persone il Governo reputa che è ancora necessario rispettare le regole imposte prtecedentemente con le seguenti varianti che consentono quanto segue: spostarsi per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; accedere ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici rispettando il divieto di assembramento;è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. E' consentito far rientro presso il proprio domicilio o residenza, pur rimanendo vietati gli spostamenti intra-regionali se non per motivi attualmente già validi. Si sottolinea comunque che i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante; FUNERALI Si dà l' autorizzazione alla riapertura delle chiese per lo svolgimenti di celebrazioni funebri, con un numero di partecipanti massimo fissato a 15. SCUOLE Le scuole rimarranno chiuse fino a settembre MASCHERINE Ai fini del contenimento della diffusione del COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi e nei mezzi di trasporto accessibili al pubblico. Non sono soggetti a tale obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso della mascherina. In merito al prezzo di acquisto delle mascherine, il premier Conte ha annunciato che i prezzi per le mascherine chirurgiche sono calmierati a 0,50 centesimi, per ora, + iva. Per leggere il testo del decreto clicca qui
Il Video Forum organizzato da AIAS e da Confartigianato Bari-Brindisi è dedicato, nei giorni dell'emergenza Corona Virus, ai DPI, in particolare ai dispositivi di protezione per le vie aeree, al loro corretto utilizzo e funzionamento per il settore del benessere ed in particolare ai settori dell'acconciatura e dell'estetica. Interverranno e risponderanno alle domande dei partecipanti: Il Contagio da Coronavirus, le responsabilità del D.L. e del M.C. – Piero E. Cirla (Medico del lavoro. Centro Italiano Medicina Ambiente e Lavoro (Gruppo CIMAL) Luca Boldrini-Titolare Studio Boldrini – Coordinatore Gruppo Tecnico dispositivi di protezione AIAS Dispositivi di Protezione Individuali. Regole e buon uso – Claudio Galbiati – EMEA Standard Development and Regulatory Affairs 3M La Formazione ai tempi del coronavirus: obblighi e opportunità per le imprese artigiane . Michele Dituri – Presidente Cooperform Puglia Moderatore del Video Forum – Giovanni Taveri. Componente Consiglio Direttivo AIAS Presentazione dell'iniziativa sindacale e informativa – Marco Natillo – Responsabile categorie Confartigianato Bari – Brindisi Per iscriversi contattaci allo 015 8551710