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CORONAVIRUS REGOLAMENTO DISPOSITIVI MEDICI, LA COMMISSIONE UE ACCOGLIE L’APPELLO DI CONFARTIGIANATO

CORONAVIRUS – Regolamento europeo dispositivi medici: la Commissione Ue accoglie l’appello di Confartigianato La Commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides ha dichiarato oggi in conferenza stampa che la Commissione presenterà a giorni una proposta legislativa per posticipare l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2017/745 sui dispositivi medici, per consentire al sistema imprenditoriale europeo di focalizzarsi sul COVID-19. Positivo il commento di Confartigianato che – interpretando le richieste della Categoria degli Odontotecnici – aveva nei giorni scorsi annunciato un’azione a livello europeo mirata ad ottenere un rinvio della data di applicazione del Regolamento, fissata al prossimo 26 maggio 2020. “Siamo soddisfatti” dichiara il Presidente degli Odontotecnici di Confartigianato Gennaro Mordenti. “La nostra Associazione – spiega – aveva infatti messo in evidenza l’impatto dell’emergenza sanitaria e della conseguente situazione di stasi delle imprese del settore sull’attività di adeguamento nei tempi previsti agli adempimenti legati alla prossima entrata in vigore del Regolamento”.

PARTE LA VETRINA – MADE IN ITALY AMAZON-

Gentili iscritti, vi informiamo che l'ICE ha avviato una nuova campagna di advertising digitale della vetrina “Made in Italy Amazon” dedicata alle imprese artigiane piccole e medie Come ricorderete, la vetrina “Made in Italy Amazon” è stata realizzata con un accordo ICE-Amazon, finalizzato a selezionare almeno 600 imprese artigiane, piccole e medie tra le più rappresentative del Made in Italy (di cui 350 nella condizione di zero export <25mila euro di fatturato sui mercati internazionali) e a dare visibilità ai prodotti in alcune sezioni specifiche: Food & Wine, Design, Fashion e Beauty. Il lancio della nuova campagna prevede un flusso aggiuntivo di traffico – per un periodo di 18 mesi generato dalle campagne di advertising digitale finanziate dall’Agenzia ICE – solo per le 300 imprese già presenti nell’ambito del progetto. Si è però riaperto il recruiting di nuove aziende per raggiungere il target dei 600 account previsto dal progetto. Per ogni informazione utile sul mondo e-commerce e sull’accordo di collaborazione tra Agenzia ICE e Amazon potete consultare il sito ICE http://www.ice.it/it/amazon. Come di consueto rimaniamo a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento al numero 015 8551710.  

RISPARMIO ENERGETICO – COSA CONSIGLIARE AL PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE ENERGETICAMENTE INEFFICACE ?

RISPARMIO ENERGETICO – COSA CONSIGLIARE AL PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE ENERGETICAMENTE INEFFICACE ? È una delle domande a cui ha dato risposta Samuele Broglio, presidente di Confartigianato Legno, Vice presidente di Confartigianato Biella in cui è anche Responsabile del settore Legno .Samuele Broglio è un serramentista che conosce perfettamente non solo gli aspetti tecnici del suo settore, ma anche quelli normativi.È infatti membro in sede di comunitaria della Commissione tecnica per serramenti, oscuranti, facciate continue e relativi accessori. Samuele Broglio, in virtù delle numerose esperienze maturate in capo normativo, cosa si sentirebbe di consigliare al proprietario di un immobile energeticamente inefficace? Consiglio, senza ombra di dubbio, di procedere alla riqualificazione del proprio edificio senza perdere tempo, approfittando del grande aiuto offerto dall’incentivo. Quali vantaggi derivano a seguito della riqualificazione energetica di una costruzione?Oltre agli evidenti vantaggi economici derivanti dall’abbattimento dei consumi per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti, è a mio avviso fondamentale ridurre le emissioni inquinanti derivanti dalle carenze del sistema edilizio. E le costruzioni di vecchia concezione sono di un’inefficienza quasi imbarazzante! È inoltre opportuno sottolineare che un’abitazione adeguatamente riqualificata sotto il profilo energetico, nella quale sono ridotti al minimo gli apporti energetici negativi (spifferi e radianze fredde in inverno, radianze calde e sovra-irraggiamenti in estate) essendo decisamente più confortevole, migliora la qualità della nostra vita nel luogo in cui trascorriamo la maggior parte del tempo. Come dovrebbe comportarsi il contribuente rispetto alla possibilità, ventilata da alcuni, di detrarre al 65% le spese sostenute per l’acquisto e la posa delle zanzariere intendendole come schermature solari, senza rischiare di incorrere nel reato di evasione fiscale?La nostra legislazione, giustamente, si riferisce con molta chiarezza alla normazione europea. Quest’ultima ha ormai da tempo abbandonato l’approccio descrittivo, basato sull’illustrazione di come deve essere fabbricato un articolo, per passare a un approccio prestazionale, incentrato sulla resa che un prodotto può fornire.n particolare la legge nazionale, per definire la detraibilità dei dispositivi schermanti, fa riferimento alla norma UNI EN 13651, che include anche le zanzariere (definite insect screen).A mio avviso risulta evidente dalla norma che la zanzariera può essere fiscalmente detratta purché fornisca una prestazione relativa alle sue proprietà radiative e quindi abbia un valore di gtot ufficialmente dichiarato. Solo in questo caso la zanzariera diventa una “chiusura tecnica”, al pari di una tenda, e può quindi accedere all’ecobonus. Cosa si intende per gtot? Si tratta del parametro che indica il fattore di trasmissione solare della vetrata in combinazione con la schermatura solare. In sostanza indica la quantità complessiva di energia solare trasferita all’interno di un ambiente in relazione all’irraggiamento incidente su una finestra. La norma UNI EN 14501 identifica 5 classi di prestazione delle schermature solari sulla base del valore gtot. Classe 0: gtot ≥ 0, 50 (apporto: decisamente minimo) Classe 1: 0,35 ≤ gtot < 0,50 (apporto: minimo) Classe 2: 0,15 ≤ gtot < 0,35 (apporto: moderato) Classe 3: 0,10 ≤ gtot < 0,15 (apporto: buono) Classe 4: gtot < 0,10 (apporto: ottimo) Oltre ai rischi legati a false dichiarazioni, quali altri effetti potrebbe comportare la scelta di richiedere la detrazione fiscale per le zanzariere intese, talvolta forzatamente, come dispositivi per il contenimento dell’irraggiamento solare? Portare in detrazione una zanzariera, in mancanza di certificazione del valore gtot comporterebbe, in caso di accertamento fiscale, la revoca del beneficio e l’applicazione delle sanzioni previste. Per inciso, il medesimo effetto si determinerebbe anche nel caso di una richiesta di detrazione relativa a una tenda solare priva della prestazione dichiarata. Come sappiamo, l’allegato F pubblicato sul portale ENEA permette l’accesso alla detrazione fiscale per qualsiasi classe di schermatura solare senza porre limiti al valore gtot. È utile però ricordare che da ottobre 2015 è in vigore in Italia il Decreto Requisiti Minimi che si applica a qualsiasi intervento che influenza il bilancio energetico di un edificio e quindi anche all’installazione di dispositivi schermanti su un edificio esistente. Tale decreto stabilisce in 0,35 il valore minimo del fattore di trasmissione solare g dei componenti finestrati (ossia finestra + oscurante), corrispondente alla prestazione minima della classe 2. Quindi, malgrado ENEA non abbia ancora recepito tale limite, continuando ad accettare sistemi in classe 0 e 1, la dichiarazione di aver installato oscuranti appartenenti a tali classi equivale a un’autodenuncia pubblica e ufficiale di infrazione ai requisiti minimi con tutti i rischi che ciò comporta. BIOGRAFIA – Chi è Samuele Broglio Biellese, presidente di Confartigianato Legno, è un professionista con significative conoscenze degli aspetti tecnici e normativi che regolano il settore. Inoltre riveste la carica di Vice presidente di Confartigianato Biella in cui è anche Responsabile del settore Legno . Trent’anni fa infatti, al conseguimento del diploma di geometra, entrava nell’attività di famiglia in qualità di falegname serramentista. E, soprattutto, da più di dieci anni partecipa ai lavori del Gruppo UNI CT33 GL12 “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori” presso l’Ente normatore nazionale. Da tre anni è membro del CEN TC33 WG1 “Windows and doors” (Gruppo di lavoro specifico per i serramenti presso il Comitato Europeo di Normazione) e dal 2015 fa parte del CEN TC33 Plenary (Commissione tecnica per serramenti, oscuranti, facciate continue e relativi accessori sempre in sede comunitaria). Attualmente opera come consulente aziendale specializzato e come perito di parte nelle cause legali.   Articolo di Alessandro Palazzo ?Architetto, consulente energetico CasaClima, esperto in riqualificazione energetica degli edifici. È professore presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano.

IMPIANTI GPL\METANO PER AUTOTRAZIONI – REQUISITI OFFICINE

IMPIANTI GPL/METANO PER AUTOTRAZIONE REQUISITI OFFICINE Alla luce di nuovi e gravi casi di problemi derivanti dall'alimentazione dei veicoli a GPL/Metano (come ad esempio l’episodio dello scorso 1° gennaio dell’auto “esplosa” a Torino), si ritiene utile ricordare che gli interventi di installazione/manutenzione di dispositivi per l’alimentazione dei veicoli a GPL/Metano possono essere realizzati solo ed esclusivamente in presenza delle condizioni e dei requisiti previsti dalla Circolare ministeriale n. 190/84 (allegata di seguito), esplicativa del D.P.R. 10/1/1984, n. 16 che ha sostituito l’art. 351 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada. “I casi verificatisi – commenta Claudio Piazza, presidente regionale e nazionale del Gruppo Installatori GPL/Metano – sono dovuti alla prassi purtroppo diffusa di interventi sulle auto non autorizzati, da parte di imprese che non sono in regola con i requisiti di legge (e pertanto non in possesso delle competenze richieste), con conseguente esercizio abusivo della professione. Ciò genera sfiducia nell'utenza in tali impianti e gettano inoltre discredito sull'intero comparto, screditando le imprese che invece, in quanto autorizzate dalla Motorizzazione Civile, eseguono gli interventi di installazione e manutenzione non solo a regola d’arte ma anche nel rispetto delle norme vigenti”. Siamo a Vostra completa disposizione per eventuali chiarimenti al numero 015 8551710 Per scaricare la circolare clicca qui 

RIDURRE LE TASSE AI PENSIONATI, LE PROMESSE DEL GOVERNO DEVONO DIVENTARE FATTI

RIDURRE LE TASSE AI PENSIONATI, LE PROMESSE DEL GOVERNO DEVONO DIVENTARE FATTI Le parole del Presidente Celaschi di ANAP sulla riforma fiscale che dovrebbe coinvolgere i pensionati “Finalmente i pensionati hanno sentito delle parole confortanti, anche se per ora si tratta soltanto di parole. Vogliamo vedere fatti concreti.” Così ha commentato Guido Celaschi, Presidente di ANAP Confartigianato – Associazione Nazionale Anziani e Pensionati – le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio Conte circa il piano di riforma fiscale che dovrebbe coinvolgere anche i pensionati. “Quella di una più adeguata tassazione dei trattamenti pensionistici – ha proseguito Celaschi – è una delle nostre rivendicazioni più importanti. E questo per due ragioni. La prima è perché i pensionati italiani sono tra i più tassati in Europa: ad esempio su una pensione annua di circa 20.000 euro lordi (tre volte il minimo), in Italia si pagano quattro mila euro di Irpef (il 20 %), mentre la media in Europa è del 13 %. Il secondo motivo è perché ridurre il carico fiscale sugli assegni previdenziali è una questione di equità, visto che i pensionati subiscono paradossalmente una tassazione più pesante rispetto ai lavoratori dipendenti per effetto delle detrazioni più basse. Eppure si tratta di 16 milioni di persone. E la Legge di Bilancio riducendo il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, ma non per i pensionati, ha compiuto un’ulteriore sperequazione.” “Del resto – ha concluso Celaschi – si tratterebbe di una forma di compensazione per la pesante perdita del potere d’acquisto delle pensioni che si è registrata in questo ultimo decennio per effetto sia degli interventi penalizzanti sulla perequazione sia proprio della pressione fiscale, soprattutto a livello locale”.

PORTE TAGLIAFUOCO, BROGLIO CERCA DI FARE CHIAREZZA SULLA CIRCOLARE DEL 6 NOVEMBRE

Porte tagliafuoco, Broglio: così la Circolare in regola con la UE   Continua il dibattito sulle porte tagliafuoco, esterne e interne, alla luce della Circolare del 6 novembre del Ministero dell’Interno che fissa le nuove regole a partire dal 2 novembre, data di inizio della obbligatorietà della marcatura CE secondo EN 14351-1 e EN 16034 sulle porte pedonali esterne e i portoni, interi ed esterni, resistenti al fuoco. Nel corso della discussione Samuele Broglio, noto normatore italiano ed europeo, aveva sollevato il tema del possibile rischio di infrazione alle regole comunitarie da parte della Circolare. Al normatore abbiamo chiesto di chiarire meglio questo punto e, esercizio ancor più difficile, abbiamo chiesto di ipotizzare il modo in cui la Circolare avrebbe dovuto essere scritta per stare all’interno delle regole dell’Unione. Con un chiaro paletto: attenzione che da rispettare ci sono sia le regole normative che quelle sull’efficienza energetica (DM 26 giugno 2015) adombrate nella Circolare in un preciso passaggio: “Si rappresenta che una “porta per uso esterno” è un serramento che separa due locali con condizioni climatiche diverse (ad esempio un vano climatizzato da un vano non climatizzato, o un vano dall’ambiente esterno alla costruzione).” L’evocazione del DM 26 giugno 2015 sui requisiti minimi in materia di efficienza energetica in edilizia è immediata. Con il senno di poi sarebbe stata opportuna una maggiore evidenziazione delle leggi sull’efficienza energetica in edilizia e del loro rispetto. Qui di seguito ospitiamo il raffinato contributo di Broglio che ringraziamo per l’esercizio intellettuale. A fine testo, il lettore troverà anche una nostra ipotesi di lavoro. Ammesso che la volontà del Ministero degli Interni all’atto dell’emanazione della Circolare fosse quella di: stabilire il nuovo modus operandi da tenere a fronte della variazione normativa rappresentata dall’entrata in vigore della EN 16034, e nel contempo di integrare le richieste sue proprie con quelle più di competenza di MISE e quindi di creare una sorta di differenziazione tra le “porte tagliafuoco senza altre necessità prestazionali” (p.ex porte tra locale caldaia e autorimessa o porte da porre tra locali entrambi non riscaldati) e le “porte tagliafuoco con altre necessità prestazionali” (proprio le porte caposcala, come quelle che per esempio dividono gli uffici da un locale officina) il mio timore è che, pur essendo condivisibile lo scopo, la via scelta non sia la più efficace e soprattutto non sia quella meno foriera di rischi. È anzitutto necessario tenere presente che le norme oggi esistenti non sono per nulla contraddittorie né vaghe in materia di cosa si intenda per porta interna od esterna. Tenuto conto che: nello scopo della 14351-1 si statuisce chiaramente che tale norma non si applica alle porte coperte da prEN 14351-2 (oggi EN 14351-2, seppur non ancora armonizzata) nel capitolo 3 “termini e definizioni”, nello specifico al punto 3.1, si stabilisce che “porte di entrata in appartamenti o uffici dovrebbero essere considerate come porte interne”, tra le caratteristiche proprie dei serramenti esterni sono comprese permeabilità all’aria e resistenza al carico del vento, caratteristiche assenti tra quelle delle porte interne e le cui relative sollecitazioni non agiscono su porte poste all’interno di vani scala chiusi ancorché non riscaldati, nella EN 14351-2 è prevista la tipologia di “porte pedonali interne…..previste per essere utilizzate ove sono richieste una o più delle seguenti caratteristiche, rumore, energia, permeabilità all’aria e sicurezza in uso” proprio per permettere di trattare tra le porte interne quelle che debbano dare prestazioni più avanzate rispetto alla semplice regolazione della comunicazione interna in un edificio. fatto salvo il “dovrebbero” normativo, che viene utilizzato per obbligo in quanto non si può vietare che in caso di particolari necessità la norma più idonea venga applicata di conseguenza (nel caso specifico se una porta di ingresso ad un appartamento o ad un ufficio fosssero sollecitate ad acqua e vento sarebbe indispensabile e motivato trattarle come porte da esterno), è evidente che le porte caposcala normali inserite in un vano scala chiuso seppur non riscaldato debbano venire trattate senza se e senza ma come porte interne in quanto: non sono assolutamente sottoposte a sollecitazioni proprie dei serramenti esterni, data la struttura dell’Allegato ZA possono essere sottoposte a EN 14351-2, cosa questa che esclude ogni possibilità di deroga rispetto alla definizione di cui al punto 3.1 (il “dovrebbero” di cui sopra serve a permettere deroghe,ma solo se motivate). Assunto che l’obbiettivo fosse quello di cui all’apertura, quindi il rischio è che la toppa sia peggio del buco e che la Circolare ministeriale, seppur animata di buone intenzioni, rischi di essere oltre che confusiva anche facile da attaccare sia da parte di chi non voglia vedere nascere la differenziazione di cui sopra sia da parte di produttori che vedano lesa in questo modo la libera circolazione delle merci. Quel che è peggio è il fatto che la Commissione, a fronte di segnalazioni in merito all’infrazione commessa, non potrebbe fare altro che constatarne l’esistenza (inserire nel campo di applicazione di una Norma già armonizzata oggetti chiaramente esclusi dallo scopo della stessa è sicuramente infrattivo) ed agire di conseguenza. Il fatto è che il doppio obbiettivo di apertura a mio avviso potrebbe essere facilmente e comodamente raggiunto, oltretutto con una certa eleganza, semplicemente sfruttando il fatto che: le porte interne non sono ancora normate tramite Norma Armonizzata, ma che in ogni caso la norma tecnica su di esse già esiste, e tecnicamente (con buona pace della Commissione) è più che idonea alla determinazione/dichiarazione delle loro caratteristiche prestazionali. Sarebbe stata quindi sufficiente una Circolare nella quale, invece di far diventare esterno ciò che non lo è, si richiedesse: per le porte veramente esterne (poste su cavedi aperti, in facciata, su passaggi o su trombe scala non chiuse ecc….) la Marcatura CE ai sensi del combinato disposto UNI EN 14351-1 + UNI EN 16034, per le porte poste all’interno di vani chiusi ma di divisione tra diversi climi (caposcala, porte tra uffici ed aree produttive o di magazzini ecc…) o diverse situazioni ambientali (porte di camera d’albergo che devono isolare dal rumore ecc….) una certificazione nazionale basata sul combinato disposto tra UNI EN 14351-2 … Leggi tutto

VIA ALLA GARA, TUTTI GLI APPALTI PUBBLICI A PORTATA DI CLICK

Per consentire alle piccole imprese di cogliere le importanti opportunità legate al mercato dei lavori pubblici, Confartigianato Edilizia ha realizzato l’innovativa piattaforma web “Via alla gara”, attraverso la quale è possibile ottenere la mappa dettagliata di tutte le gare pubbliche che si svolgono in Italia e i relativi esiti. Il servizio, erogato via web (clicca QUI), è riservato alle imprese associate alla confederazione, che possono utilizzarlo gratuitamente. Dopo aver effettuato il login, l’utente può personalizzare la ricerca per territori, importo di gara, categoria SOA di interesse. Una volta identificata la gara, è possibile stampare una scheda di riepilogo delle informazioni o acquisire il bando integrale. E se l’appalto è già stato aggiudicato, consultando gli esiti si può entrare in contatto con l’impresa vincitrice per candidarsi a collaborare. Insomma, un servizio reale e per di più gratuito. Le imprese associate possono richiedere le credenziali di accesso alla propria associazione. Se sei interessato non esitare a contattarci allo 015 8551710

LEGGE DI BILANCIO 2020- LE MISURE E I RISULTATI DI CONFARTIGIANATO PER GLI ARTIGIANI E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

LEGGE DI BILANCIO 2020- LE MISURE E I RISULTATI DI CONFARTIGIANATO  PER GLI ARTIGIANI E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30-12-2019 la Legge di Bilancio per il 2020 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”). “E’ una manovra – ha commentato il segretario generale Cesare Fumagalli alla trasmissione Coffee Break in onda su La7 – che ci lascia largamente insoddisfatti perché si è scelto di conservare tre grandi allocazioni  di spesa destinate alle clausole di salvaguardia, al reddito di cittadinanza e a quota 100. Per tutto il resto c’è ben poco. E soprattutto non si va nella direzione di finanziare gli investimenti di cui ci sarebbe grande bisogno. Banca d’Italia sostiene che sono giacenti in depositi a breve 1500 miliardi, che non vanno né in investimenti né in consumi. Questo è un segno della non fiducia. Dalla manovra ci aspettavamo ben altro. Ora confidiamo nel confronto, annunciato dal Presidente del Consiglio per il mese di gennaio,  per poter discutere con il Governo e il Parlamento le scelte necessarie per sostenere le piccole imprese che rappresentano la stragrande maggioranza del sistema produttivo italiano. Chiediamo alla politica il necessario rispetto per tutte le piccole imprese che lavorano e faticano e tutti i giorni danno il proprio contributo per mandare avanti il Paese”. Sul tema del lavoro e della formazione, Fumagalli ha poi sottolineato: “La formazione e l’istruzione sono decisivi per la società di oggi e del futuro. Ma c’è ancora una disgiunzione artificiosa tra chi lavora e chi studia. Noi sosteniamo il sistema duale, già ampiamente sperimentato in Europa e nel mondo, così come la formazione continua. Studio, lavoro, aggiornamento costante delle competenze, devono essere condizioni che continuano per tutta la vita. In questo in Italia abbiamo moltissimo da recuperare”. Ecco le principali novità ACCISE E IVA Rimodulate le clausole di salvaguardia con lo slittamento dell’incremento delle accise al 2021. Stop anche all’aumento delle aliquote IVA per il 2020 e revisione parziale dei ritocchi previsti a partire dal 2021. AGRICOLTURA Mix di misure a favore degli agricoltori, dalla proroga dell’esenzione sui redditi dominicali ed agrari allo sconto per gli operatori florivivaistici, all’esenzione dai contributi per i giovani agricoltori. Incentivati gli investimenti in innovazione, nel bio e in favore delle imprese femminili con finanziamenti e crediti d’imposta ad hoc. CASA Ridotta a regime l’aliquota della cedolare secca sulle locazioni abitative a canone concordato. Prorogate le detrazioni per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Abrogato lo sconto in fattura. Introdotto il bonus facciate. Abolita la TASI ma a gettito invariato, quindi con aumento delle aliquote di base dell’IMU. FAMIGLIA Pacchetto di interventi in favore di consumatori e famiglie. Arriva il rimborso delle spese pagate con carte e bancomat. Addio alle “bollette pazze” e riduzione da cinque a due anni della prescrizione.  Aumentano i bonus bebè e per l’asilo nido. Ridotte le detrazioni per i redditi oltre i 120.000 euro. Tracciabilità per tutte le spese detraibili. FISCO Arrivano sugar tax e plastic tax. Niente imposte per le imprese che usano materiali riciclati o producono contenitori compostabili. Tassazione più pesante sulle auto aziendali più inquinanti e sui buoni pasto cartacei. Norme più stringenti per l’accesso al regime forfettario. Riapertura rivalutazione terreni e partecipazioni. Aumento del PREU e tasse sulle vincite IMPRESE Si allunga la lista dei crediti d’imposta riconosciuti a fronte degli investimenti delle imprese. Previsti finanziamenti ad hoc per la tutela ambientale. Ripristinato dal 2019 il meccanismo fiscale di Aiuto alla crescita economica – ACE, riaperta la facoltà di rivalutazione di beni di impresa e dell’estromissione dei beni strumentali. Dal 2021 l’IMU diventa interamente deducibile.  LAVORO Agevolazioni per l’assunzione di giovani. Confermato il bonus per le giovani eccellenze. PENSIONI Ape sociale e “Opzione donna” anche per il 2020. Rivisto dal 2021 il meccanismo di indicizzazione delle pensioni. RISCOSSIONE ENTI LOCALI Cambia la riscossione degli enti locali che avranno maggiori poteri. Previsto l’atto unico per accertamento e riscossione. Tempi più veloci per fermo e ipoteche. Escluse dalla nuova normativa le multe stradali   Con una serie di schede abbiamo cercato di  rendere in maniera sintetica,  comprensibile le misure della legge di bilancio 2020 e i risultati di Confartigianato per Artigiani e Medie-Piccole Imprese. (clicca qui per leggerlo) Per leggere il testo integrale della legge bilancio 2020 clicca qui 

CONFARTIGIANATO FOTOGRAFI SEMINARIO GRATUITO – ANFM IN TOUR 2020 – ROMA 4-5 FEBBRAIO 2020

ANFM IN TOUR 2020  Salvadori, Barbera, Gibotta e Marrozzini – Roma In virtù del rapporto di collaborazione in essere con l’Associazione Nazionale Fotografi Matrimonialisti, Confartigianato Imprese ospiterà il 4 e 5 febbraio prossimi presso la Sala Auditorium della Sede Nazionale in Roma, via San Giovanni in Laterano 152, la prima tappa dell’ANFM in TOUR 2020. Si tratta di un nuovo appuntamento formativo che prevede nelle due giornate l’intervento di quattro Master che tratteranno vari temi legati alla loro visione della fotografia sia di matrimonio che di reportage. Programma e modalità di partecipazione al seguente link: http://www.anfm.it/eventi/ Per gli associati Confartigianato la partecipazione è gratuita ma, trattandosi di un evento a numero chiuso, è comunque necessario registrarsi, indicando nel relativo campo il numero della tessera. Il responsabile Confartigianato Fotografi Biella Giuliano Fighera